MINELLI CARLO

Pavullo nel Frignano (Modena), 1917 – 1978

Carlo Minelli frequenta l’Istituto d’Arte Adolfo Venturi di Modena diplomandosi nel 1936, dopo avere frequentato le lezioni di Arcangelo Salvarani e Ubaldo Magnavacca. Prosegue gli studi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove frequenta le lezioni di pittura di Virgilio Guidi, di incisione di Giorgio Morandi e il corso di scultura di Ercole Drei. Nel 1938 consegue l’abilitazione all’insegnamento, iniziando da subito la carriera didattica nelle scuole. Completa il corso accademico di pittura nel 1940 e quello di scultura nel 1942. Il debutto dell’artista nei circuiti espositivi modenesi avviene nel 1935 in occasione della mostra dei Prelittoriali della Cultura e dell’Arte dove, secondo il tema del concorso, presenta un manifesto a carattere propagandistico che guadagna un giudizio di merito presso la commissione, composta tra gli altri da Camillo Verno e Giovanni Forghieri. Nel 1940 avviene la prima partecipazione di Minelli alla Biennale di Venezia, dove l’artista presenta al concorso del ritratto l’opera Ritratto di giovane donna in costume, un dipinto a olio con una figura femminile in abito tipico tradizionale. Minelli esegue i tratti del volto della giovane donna con ricchezza analitica che rivela l’interesse dell’artista per la storia della pittura, in particolare per il realismo della ritrattistica Ottocentesca. La solida struttura della figura, il massiccio impianto volumetrico svelano l’adesione di Minelli all’insegnamento di Guidi, che aveva aderito alla visione estetica della rivista “Valori Plastici” e del movimento Novecento Italiano. L’adozione dello stile plastico e monumentale abbinato a composizioni dai contorni semplificati con un’evocazione visiva dei maestri del Trecento e del Quattrocento, contrassegna gran parte della pittura di Minelli, tra gli anni Trenta e i Cinquanta, soprattutto nei dipinti che hanno per soggetto scene di vita famigliare o contadina.
Gino Soci in un articolo dedicato a Minelli sulla “Gazzetta dell’Emilia” informa che dopo la prima presenza alla Biennale di Venezia, l’artista partecipa al Premio Bergamo e espone alla Galleria Ranzini di Milano. Nel 1942 e nel 1945 è presente alle mostre organizzate dalla Società d’Incoraggiamento per gli artisti della Provincia di Modena. Nuove occasioni di esibire il proprio lavoro a un pubblico vasto si presentano nel 1948, quando Minelli è presente alla Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, poi nel 1949, quando una sua opera è accettata alla Esposizione nazionale “Marine d’Italia” a Riccione. Il tema del lido, della marina, del porto, ricorre nella produzione dell’artista in un numero non esiguo di dipinti. Marina del 1947 è svolto in colori plumbei a partire da una natura morta di pesci e conchiglie in primo piano, Porto di Genova del 1951 presenta una tavolozza più chiara, ma sempre scalata su toni tra il grigio e l’azzurro. In quel dipinto, come in in Spiaggia della Raccolta Assicoop, l’esame della luce, la giustapposizione di piani di colore quasi uniformi ricordano, ancora una volta, la pittura di Guidi, che tra la fine degli anni Quaranta e la metà degli anni Cinquanta esegue una serie di famosi dipinti con lidi e marine.Nel settembre 1949 Minelli è protagonista di una mostra personale a cura dell’Associazione Amici dell’Arte nella Saletta del Caffè Nazionale di Modena, dove espone ventitré opere tra cui quattordici dipinti a olio con paesaggi, ritratti e scene campestri, cinque monotipi e quattro sculture. Successivamente partecipa a mostre collettive organizzate dalla medesima associazione, nel 1954 è presente alla mostra Fiori e nel 1956 alle rassegne su Paesaggi dell’appennino e Nature morte. E’ presente anche nelle esposizioni del Sindacato Belle Arti a Modena, nel gennaio 1949, nel 1956 e nel 1964; a Bologna guadagna una segnalazione alla mostra del Sindacato regionale pittori e scultori nel giugno 1949, partecipa al III Premio di pittura Casalecchio 1954. Nel 1956 presenta le due sculture in bronzo Mariuccia (1955) e Luisetta (1954) alla Biennale di Venezia. Con poche eccezioni, i soggetti prediletti della scultura di Minelli sono fanciulli e adolescenti, ritratti prevalentemente nel volto e nella testa. Spesso hanno espressioni malinconiche e lineamenti delicati, che appena scalfiscono la continuità della superficie di bronzo. Il breve catalogo delle sculture di Minelli dipende quasi in ogni aspetto – nelle scelte di tecnica, di stile e talvolta anche di iconografia – dall’esempio di Drei.
Negli anni Cinquanta e Sessanta Minelli prosegue la carriera partecipando a varie mostre, anche di risonanza nazionale: il Premio Mostra Nazionale dei paesaggi di Burano (1953), il Concorso Nazionale del Ritratto di Firenze nel 1955 e nel 1962, la mostra della Galleria San Luca di Verona nel 1959. A Modena è presente a mostre mercato, a occasioni benefiche (come quella in favore del Soccorso Invernale del 1959), alla mostra inaugurale della Galleria La Secchia (1963). In provincia partecipa al Premio Sassuolo (1951), espone alla Saletta di Sestola (1955), all’Abetone (agosto 1961), a Serramazzoni (1965). Nel catalogo della mostra Carlo Minelli. Pagine della memoria, tenutasi a Pavullo nel 1986, si può trovare un elenco di esposizioni collettive e personali dell’artista, con un ricco repertorio di opere. Minelli muore a Pavullo nel 1978.

Riferimenti bibliografici: Prelittoriali della Cultura…1935; Festa d’arte e colori…1942; Prosperini 1940; Soci 1942; Cambi 1945; Melli 1949; Premiati quattro modenesi…1949; Pittori modenesi…1949; Mostra di Carlo Minelli…1949; Numerose adesioni… 1951; Artisti modenesi a Mostre nazionali…1953; Con “Il Porticciolo di Gabicce”…1954; Mostra di pittura… 1955; Modenesi alla II Mostra Nazionale…1955; Motivo di compiacimento…1956; Carlo Minelli…1961; All’Accademia di Firenze…1962; Vita artistica… 1963; A Serramazzoni…1965; Carlo Minelli. Pagine della memoria… 1986; Baccilieri-Evangelisti 1988, p. 216; Artisti Modenesi alla Biennale… 1993, pp. 88-89; Silingardi – Barbieri 1998, vol. 13 pp. 60-61; Barbieri 1997, pp. 32, 43, 45, 47; Colarossi 2000, p. 338

(Elisa Montecchi, 2010)