Modena, 1908 – 1981
Nereo Annovi nasce a Modena l’11 maggio del 1908 da Telinio, titolare di un’officina meccanica, e Armita Mussati. Si diploma al liceo artistico di Bologna (ASCMo, atti di amministrazione, 1933, b. 1381 e 1381 bis, Eredità Poletti) e dal 1925 comincia a frequentare gli studi di Elpidio Bertoli e di Giuseppe Graziosi. Nel 1927 partecipa per la prima volta alla Triennale d’arte di Modena con un Autoritratto (sarà poi presente alle successive edizioni del ’30, ’33, ’39 e ’45). Nel 1933 vince il Pensionato quadriennale Poletti per la pittura (Archivio Storico del Comune di Modena, atti di amministrazione, 1933, b. 1381 e 1381 bis, Eredità Poletti). Da quest’anno e fino al 1936, grazie agli assegni del pensionato, soggiorna a Roma, Napoli e Firenze. Nel capoluogo toscano frequenta ancora lo studio di Giuseppe Graziosi e quello di Felice Carena, tramite il quale s’inserisce nella vita artistica del capoluogo toscano. A Roma frequenta invece i pittori Corrado Cagli e Mario Maffai che lo indirizzano verso un linguaggio di tipo neoespressionista antinovecentesco. Nel corso del quarto decennio del Novecento tali influenze rimangono rintracciabili nelle opere di Annovi. Rimane tuttavia questo un periodo di sperimentazione per l’artista che non manca di guardare anche ad altri modelli che lo guideranno in futuro. Negli anni quaranta infatti, in controtendenza rispetto ai suoi colleghi, Annovi sembra ripensare agli esempi di Carena e a quelli di Soffici, Carrà e Morandi, oltre che ad altre figure di area novecentista: Guidi, Sironi, Melli e Funi. L’esempio di tali maestri può essere ravvisato nel forte senso plastico e costruttivo della figura che permea i protagonisti del trittico Battaglia del Grano (1940). Sono anni difficili questi per il pittore che è costretto per mantenere la famiglia a lavorare come restauratore. Non mancano tuttavia in questo stesso periodo le occasioni per mettere in mostra le sue opere: dal 1939 al 1941 partecipa alle prime tre edizioni del Concorso Nazionale Cremona e nel 1940 il suo lavoro viene selezionato per la mostra del Premio di Hannover. Nel corso del dopoguerra Annovi compie un’ulteriore svolta che segna la definitiva maturazione del suo linguaggio artistico. L’artista infatti adotta una tavolozza basata su colori freddi, stesi in maniera piatta che disarticolano i piani delle figure per restituirle in una sintesi di visione vicina agli esempi del primo Casorati e di Modigliani. A partire da questo momento non mancano importanti occasioni di esposizioni e riconoscimenti. Nel ’47 partecipa alla I Mostra Nazionale di Pittura Premio Modena e nel 1948 è invitato alla XXIV Biennale di Venezia con l’opera Mara (1948) e alla V Quadriennale di Roma (cui parteciperà anche alla VI, VII e VIII edizione) . Nello stesso anno si apre la prima personale dell’artista alla Saletta alla mostra del Sindacato Belle Arti. Nel 1949 espone a Padova (Libreria Draghi), Milano (Galleria Bergamini) e Rovereto (Galleria Delfino) e nel 1950 è invitato una seconda volta alla Biennale di Venezia dove espone Mamma e bimba (1950). L’anno successivo gli viene assegnato il Premio del Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1952 due personali, a Firenze (Casa di Dante) e a Modena (Sindacato Belle Arti, presentazione di A. Zampighi). Nel 1953 e nel 1954 vince il Premio Marzotto e l’anno successivo gli viene assegnato il Premio Presidente della Repubblica. Partecipa a numerosi concorsi come il “Roma”, “Scipione”, “Terni”, “Michetti”, “Suzzara”, “Parma” e “Golfo di La Spezia”. Espone a Modena, Milano, Firenze, Riva del Garda, Hannover, San Paolo del Brasile e alla Quadriennale di Torino. Nel 1957 vince il Premio Niccolini a Ferrara e nel 1959 riceve la medaglia d’oro al premio Mutina. Nel 1960 vince il Premio della pubblica Istruzione alla XXX Triennale d’Arte di Modena e nel 1961 partecipa alla I Biennale di San Marino. Nel 1964 gli viene consegnato un diploma di merito in occasione di una mostra tenutasi a Roma al Palazzo delle Esposizioni. A partire dagli anni quaranta inoltre si dedica all’insegnamento: dal 1943 al 1945 è docente di Figura alla Scuola serale di disegno per artigiani presso l’Istituto d’Arte “A. Venturi” di Modena come supplente di Renzo Gozzi e dal 1947 al 1950 è titolare della cattedra di Disegno di Ornato sempre presso lo stesso istituto. Nel 1950 ottiene l’insegnamento di Disegno di figura all’Istituto d’Arte “G. Chierici” di Reggio Emilia e più avanti, nel 1967, gli viene assegnata la cattedra di Disegno presso il Liceo artistico di Bologna, incarico che manterrà fino al 1978, anno in cui l’artista si ritira in pensione. Muore a Modena nel 1981.
Riferimenti bibliografici: Sartori 1936; Zanasi 1944; Arcangeli 1947; Cavicchioli 1948; Salvini 1949; Totti, Colloqui modenesi. Nereo Annovi…1950; Annovi 1951; L.C. 1951; Zampighi 1952; Dalla Noce 1957; Bergonzoni 1966; Rubboli 1967; Nereo Annovi…1978; Cecchi Gattolin 1979; Baccilieri 1982; Evangelisti 1990; Fuoco 1993; Fuoco 1998; Zanfi 1998; Raimondi – Zanfi 1999.
(Giuseppe Virelli, 2008)