BIASETTI IVANO

Solara (Modena), 1946

Nato a Solara il 5 maggio 1946. All’Istituto d’Arte Venturi dal 1958 segue le lezioni di Pompeo Vecchiati e Enzo Trevisi. Diplomato col massimo dei voti nelle materie artistiche, nel 1964 ottiene una borsa per un soggiorno di studio a Parigi. Dal 1965 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Bologna, ottenendo ogni anno una borsa di studio. Emilio Contini, Ilario Rossi, Pompilio Mandelli, Paolo Manaresi e Dino Zuffi sono suoi maestri.
Nel 1966 ottiene l’abilitazione all’insegnamento di Disegno e Storia dell’Arte, nel 1969 completa il corso di studi all’Accademia di Belle Arti. Ricopre sempre il ruolo di professore di Disegno e Storia dell’Arte, da ultimo e fino alla pensione, al Liceo Scientifico di Finale Emilia.
Nel 1968 e nel 1972 è tra i premiati alla Biennale Aldo Roncaglia a San Felice sul Panaro. Per tutti gli anni settanta tiene numerose mostre personali: al Castello di Carpi (1972), alla Galleria EIDAC di Milano (1972, 1973, 1974), alla Sala Gialla di Carpi (1975), alla Sala Comunale di Cultura di Finale Emilia (1977), alla Galleria Grappolo di Sesto San Giovanni (1978), alla Galleria Carpine di Carpi (1978).
Prima affascinato dall’arte di Renato Guttuso, successivamente si dedica alla rilettura delle proposte della pittura Metafisica e del Surrealismo.
Nei primi anni Ottanta escogita una tecnica nuova e uno stile personale che contrassegnano la sua arte ancora oggi. Biasetti prepara la tela o la tavola con colore a olio (bruno Van Dick o terra di Siena), su cui deposita un velo di sabbia di fiume setacciata. Lo strato essiccato viene poi trattato con una vernice. Infine il supporto è pronto per ricevere la pittura. Biasetti dipinge a velature successive sulla base bruna e ruvida, ottenendo un effetto di pittura a puntini chiari su base scura.
I dipinti sviluppano metafore e paradossi logici, producendo sempre un effetto di straniamento. Sono meditazioni sul rapporto tra natura e artificio, sulle contraddizioni della realtà e del linguaggio (Frankenstein e i ricordi dell’uomo artificiale, 1994, o Robot di carne: trasfusione materica, 1994). Biasetti ha dedicato una lunga serie di dipinti al fascino idealizzato della sensualità femminile come Bianco nero cromatico (1998, ora Raccolta Assicoop Modena – Unipol) esposto nella mostra Dualismi (Finale Emilia, Sotterranei del Castello, 24 aprile 13 giugno 2004) dove il corpo di donna nelle gradazioni del grigio è accostato a un cesto di frutti di melograno e a un manichino anatomico dai colori sgargianti.

Riferimenti bibliografici: Biasetti e Mac Mazzieri…1972; La Galleria degli artisti…1974; Il premio Aldo Roncaglia…1981, p. 11; Barbieri 1985; La ricerca pittorica 1995; Rebecchi Molinari – Molinari 1997; Teodoro 2004, p.34; Dualismi…2004.

(Elisa Montecchi, 2008)