BOSCHI ACHILLE

Modena, 1852 – 1930

Achille Giuseppe Maria Boschi nasce in Villa San Cataldo di Modena il 31 ottobre 1852, figlio degli agricoltori Federico, detto Rampini, e Rosa Baroni (Modena, Archivio Storico del Comune, Atti Amministrativi, b. 863 del 1876, Eredità Poletti, Atto di nascita). Nel primo lustro degli anni settanta frequenta con profitto, presso l’Accademia di Belle Arti di Modena, il corso di Mitologia e storia di Ferdinando Asioli e il corso di Pittura figurativa di Adeodato Malatesta che, intuendo le potenzialità dell’allievo, nel 1872 chiede alle autorità competenti che Boschi possa usufruire di un sussidio per permettergli l’approfondimento degli studi. Nel dicembre del 1876 partecipa al concorso per il pensionato Poletti con lo pseudonimo “Pisa”: Gaetano Bellei risulta vincitore, mentre Achille Boschi riceve il secondo premio. Nello stesso anno inizia ad esporre alla Triennale della Società di Incoraggiamento di Modena, appuntamento irrinunciabile per l’artista che prende parte a dieci edizioni tra 1876 e 1912; alla quarta edizione del 1881-1882 vince il premio governativo per Studio di nudo, riceve la menzione di lode della commissione nella classe “dipinti con processi diversi e disegni” per il dipinto Battesimo di Cristo, realizzato per la chiesa di San Giovanni Battista di Savignano sul Panaro e il dipinto Agrippina e Claudio viene acquistato per quattrocento lire da Alessandro Puglia. Dal dicembre 1882 entra a far parte del gruppo di artisti che realizzano incisioni di riproduzione per la R. Galleria Estense del Venturi. Contemporaneamente inizia ad appassionarsi a temi esotici: Interno di Harem viene così presentato all’Esposizione di Londra; tuttavia la critica locale, nella persona di Giacomo Tosi Bellucci, predilige i soggetti popolari di Boschi come Scena con due popolane che leggono una lettera d’amore, presentata nel 1883 all’Esposizione Storico-Umoristica della Società Artistico-Filarmonica. Boschi si mostra attento alle attività culturali e sociali della sua città, tanto che nel 1885 lo si ritrova coinvolto nella protesta di Federico Schianchi contro gli acquisti di opere della Società di Incoraggiamento, l’anno successivo firma insieme ad altri artisti la petizione contro il luogo scelto dalla Commissione per il Monumento a Vittorio Emanuele, e nel 1910 partecipa alla Mostra di beneficenza della Croce Verde. Dal 1887 inizia la costante attività espositiva presso il Palazzo del Regio Istituto di Belle Arti e cominciano ad arrivare copiose le commissioni religiose come, ad esempio, San Bernardino da Siena risana un lebbroso commissionato dai Padri Minori Riformati di Borgonovo, Martirio di San Lorenzo e Sant’Antonio da Padova con le Sante martiri Agnese, Agata, Apollonia e Lucia per la parrocchia di Prignano sul Secchia. Tuttavia le realizzazioni religiose più significative della carriera di Boschi sono le opere commissionate dalla Parrocchia di San Cataldo di Modena. Il 5 maggio 1888 sposa Brigida Bongiovanni di San Giovanni in Persiceto (Modena, Archivio di Stato, Elenco dei nati, 1852, Boschi Achille Giuseppe Maria). Tra 1887 e 1912 è costantemente presente nelle commissioni del premio Poletti sia per selezionare i candidati che per giudicare i saggi annuali inviati a Modena dai vincitori; in questo periodo Boschi, pienamente padrone della propria arte, dà corpo a opere mature e “poderose”, come sottolineato a più riprese dal critico e amico Chiaffredo Hugues; 1890 data, ad esempio, La guardiana di tacchini (Raccolta Assicoop Modena – Unipol) e 1892 Fra Bonaventura Bigi miniatore, acquistato per settecento lire da Pietro Campori alla VIII Triennale. Nel 1894 espone a Ferrara Gioconde istorie, opera immediatamente acquistata da Lionello Cavallieri, grande estimatore anche dei dipinti di Muzzioli. Dall’anno successivo, proprio per celebrare l’arte dell’illustre maestro scomparso, affermatosi in campo internazionale per la frequentazione del genere pompeiano, insieme a Rinaldi e Barberini, Boschi organizza delle mostre itineranti di copie di opere celebri di Muzzioli. Tra 1895 e 1896 collabora alla rivista satirica modenese “Il Marchese Colombi”. Nel 1898 espone a Torino Canzoni liete e Idillio rusticano e l’anno successivo, insieme ad altri artisti modenesi, aderisce alla neonata Accademia del Fiasco. Dal 1900 si dedica con maggior frequenza a soggetti storici o mitologici: nel 1901, nel corso della Triennale d’arte della Società di Incoraggiamento, il dipinto Amatrici di Antichità si aggiudica il “Premio speciale di pittura” e viene acquistato dalla Provincia di Modena per mille lire; in quella occasione Boschi riceve la medaglia di bronzo del R. Ministero della Pubblica Istruzione. All’Esposizione Internazionale del 1907 il Comitato per il Centenario del Vignola premia il suo Ritratto del Vignola; il filone ritrattistico scandisce il cursus di Boschi, ad esempio, partendo dai ritratti di A. Benucci e G. Boselli del 1896, per passare ai Ritratti dei Comandanti della Scuola Militare di Modena, conservati nel Museo dell’Accademia, per arrivare ai ritratti di insigni rappresentanti della nobiltà e borghesia modenese, come i Marchesi Campori, il senatore Corni, l’avvocato Matteotti, o la famiglia Chiarli. Nel 1911 partecipa, all’interno della mostra romana per i cinquant’anni dell’Unità d’Italia, alla riproduzione della Sala del Fuoco del palazzo comunale di Modena. Achille Boschi muore a Modena il 30 giugno 1930.

Riferimenti bibliografici: La R. Galleria Estense…20 dicembre 1882; Tosi Bellucci 1883; Hugues 17 aprile 1887; Hugues 18 aprile 1887; Un nuovo quadro…1888; Risento 1892; I quadri del Muzzioli … 1900; Un quadro…1904; Coen 1912; Martinelli Braglia in Guandalini 1990, pp. 70-71; Barbolini Ferrari – Garuti 2005, p. 72; Piccinini – Stefani 2007, pp. 6-14.

(Elisa Bellesia, 2008)