CRESPOLANI CAMILLO

Modena, 1798-1861

Camillo Crespolani frequenta le lezioni dell’Accademia Atestina di Belle Arti dal 1817 al 1825 (Modena, Archivio di Stato, Fondo Istituto d’Arte A.Venturi, bb. 168, 169, 170, 171, 172). Dal 1822 si specializza ai corsi di Ornato tenuti da Pietro Minghelli, seguendo anche Architettura, Accademia del Nudo e Figura. Tra il 15 e il 25 agosto 1821 ottiene il permesso, come studente meritevole, di esporre i propri saggi di Architettura e Ornato eseguiti nell’anno 1820-21 nei locali dell’Accademia. Nel 1825 Crespolani riceve dal duca di Modena Francesco IV una pensione che gli permette di perfezionare la propria formazione a Milano frequentando i corsi della Imperial Regia Accademia di Belle Arti. Il segretario dell’Accademia Francesco Manfredini nel discorso sulla storia delle arti a Modena dal titolo Delle Arti del disegno e degli Artisti nella provincia di Modena dall’anno 1777 al 1862 (25 aprile 1862), informa che Crespolani, lo scultore Luigi Mainoni e l’incisore Giovanni Berselli furono i primi allievi dell’Accademia a ottenere una pensione per perfezionarsi fuori dal ducato. Già il 30 agosto 1825 si distingue vincendo un premio per Prospettiva all’Esposizione dell’Accademia di Milano. Sul “Giornale Arcadico di Scienze lettere ed arti” Mario Valdrighi informa che “Il sig. Camillo Crespolani di Modena, che in Milano incombe indefessamente e col massimo profitto al dipinto teatrale sotto il magistero inarrivabile del sig. professore Sanquirico, offrì un quadro di olio rappresentante l’ingresso ad un chiostro di monaci, d’invenzione; e due disegni ad acquerello, l’uno rappresentante un sotterraneo, l’altro il luogo dove gli antichi re di Persia riponevano i loro tesori” (Valdrighi 1828, p. 338).
Accanto a due acquerelli, progetti di scenografie teatrali con fiabeschi sotterranei ed esotiche stanze del tesoro, Valdrighi scrive di un dipinto a olio con un chiostro che egli giudica “d’invenzione” ma che Lidia Righi Guerzoni nel 2003 ha riconosciuto come Veduta del chiostro dell’Ospedale degli Infermi di Milano (Lazzaretto di Milano) allora in collezione privata ora in questa Raccolta Assicoop Modena&Ferrara.
Gli studi milanesi sotto la guida di Alessandro Sanquirico senior avviano Crespolani a una intensa carriera di scenografo per numerosi teatri anche oltre i confini del ducato, come i lavori per il Teatro della Pergola di Firenze e a Livorno. Dopo il debutto a Modena, avvenuto nell’ottobre 1827 nel teatro di corte con le scenografie per Eduardo e Cristina di Gioacchino Rossini, Crespolani lavora incessantemente per le rappresentazioni teatrali in città e a Reggio Emilia. Progetta gli apparati per le feste e i balli di corte, ma anche per celebrazioni cittadine e eventi pubblici: esegue l’ornato della mole funebre dell’Arciduchessa Maria Beatrice Vittoria nel 1840, nel 1857 cura le decorazioni per le feste organizzate in occasione del passaggio a Modena del pontefice Pio IX.
Esiste ricca documentazione sulla sua attività di decoratore nelle chiese cittadine: tra il 1838 e il 1841 lavora nella Chiesa di S. Rocco e sull’ornato della Chiesa di S. Barnaba; nel 1845 decora la Cappella della Madonnina; nel 1850-52 termina l’interno della Chiesa di S. Maria delle Grazie. Lavora inoltre a Correggio, nella Chiesa di S. Quirino. All’inizio degli anni cinquanta decora anche il teatro di quella città.
Dal 1833 alla morte, avvenuta nel 1861, è professore dell’Accademia Atestina: tra il 1833 e il 1837 è professore onorario, dal 1837 assume l’insegnamento di Ornato tenendo dal 1844 anche lezioni di scenografia e prospettiva (Modena, Archivio di Stato, Fondo Istituto d’Arte A.Venturi, bb. 9-18).
Nel 1840 Crespolani esegue tre vedute olio di Modena con il Duomo, Palazzo Ducale, Foro Boario (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia), in cui un espediente scenografico che altera sensibilmente le proporzioni reali dei luoghi rappresentati, dona un senso di ariosa profondità prospettica agli scorci cittadini.
Il Giornale del Professore, donato al Museo Civico di Modena nel 1880, è la fonte insostituibile per conoscere l’attività di Crespolani, che è stata in anni recenti al centro di studi culminati nella mostra del 2003 presso il Museo Civico d’Arte di Modena, al cui catalogo Camillo Crespolani (1798-1861). Pittore e scenografo.

Riferimenti bibliografici: Distinta degli Scolari…1821; Solenne distribuzione de’ premi…1826, p. 250; Valdrighi 1828, pp. 338-339; Palmieri 1841, p. 50; Museo Civico… 1880; Thieme – Becker 1914, vol. VIII, p. 96; Soli ed. 1974, vol. I p. 106, vol. III p. 30, 245-248, 408; Martinelli Braglia 1984 (con bibliografia); Ead. (scheda) in Castelnuovo 1991, vol. II p. 780 (con bibliografia); Angiolillo 1999 (con bibliografia); Camillo Crespolani 2003 (con bibliografia e riferimenti documentari); Garuti (scheda) in Barbolini Ferrari, Garuti 2005, pp. 26-27; Rivi 2006, p. 84.

(Elisa Montecchi, 2013)