Modena, 1852 – 1917
Eugenio De Giacomi nasce il 30 dicembre 1852 a Modena. Frequenta l’Accademia di Belle Arti tra il 1870 e il 1877 (Modena, Archivio di Stato, Fondo Istituto d’Arte A.Venturi, b. 181, 1870-1877). Nel 1876 partecipa, senza successo, al Premio Poletti (ASMO, Atti Amministrativi, 1876, b. 863, Elezioni – eredità Poletti – esposti – esercenti), nella sezione pittura; nel 1879 chiede alla commissione del Premio Poletti il permesso, poi accordato, di poter copiare il saggio di Pensionato di Giovanni Muzzioli Abramo e Sara (Modena, Archivio di Stato, Atti Amministrativi, 1879, b. 926, Elezioni – eredità Poletti – esposti – esercenti). Come altri artisti modenesi, nel 1882 collabora alla realizzazione delle stampe di riproduzione per la R. Galleria Estense del Venturi. Subito dopo l’abilitazione insegna in vari istituti modenesi e ricopre per diciassette anni l’incarico di docente di disegno, di figura, d’ornato e di paesaggio presso il Collegio San Carlo, conducendo una vita sobria e ritirata, lontano dalla ribalta artistica. Per questo motivo l’attività espositiva del De Giacomi si concentra esclusivamente in ambito modenese con la partecipazione a tutte le edizioni della Triennale della Società di Incoraggiamento tra 1876 e 1912. In particolare, nel corso delle varie edizioni della Triennale, presenta nel 1881 il dipinto a olio Fiori e frutta, nel 1887 diversi dipinti raffiguranti nature morte e ritratti, nel 1890 riceve la menzione d’onore per nature morte, nel 1896 presenta un dipinto di “genere”, La massaia, molto apprezzato dal pubblico e dalla critica locale e nel 1901 ottiene la medaglia di bronzo, sempre per opere con soggetto natura morta. Nel 1909 si presenta nuovamente con nature morte, molto apprezzate e subito acquistate, mentre nel 1912 è la volta del dipinto a olio Dolci e fiori. A riprova del suo legame col territorio modenese, collabora negli anni Novanta con la rivista umoristica “Il Marchese Colombi”, nel 1899 compare fra gli artisti dell’Accademia del Fiasco e nel 1910 partecipa alla Esposizione di beneficenza in favore della Croce Verde. Da fonti dell’epoca si ha notizia del fatto che negli anni Novanta si dedichi anche all’insegnamento privato del disegno e alla realizzazione di ritratti su commissione come, ad esempio, i tre ritratti del Testoni del 1894. Nel 1907 partecipa alle Feste Centenarie del Vignola. De Giacomi tratta prevalentemente il tema della natura morta, ispirandosi alle opere di Pier Francesco Cittadini e Cristoforo Munari, dimostrando notevole maestria tecnica di ascendenza accademica e virtuosismo nella restituzione delle trasparenze dei cristalli o nella resa dei metalli. Certamente, al di là del rimando filologico alla produzione seicentesca, le opere di De Giacomi sono molto apprezzate in ambito locale, soprattutto in virtù del diffuso gusto per la decorazione e l’arricchimento dell’arredo d’interni. Negli stessi anni si dedicano alla medesima produzione anche i carpigiani Lelio Rossi e Andrea Becchi e il modenese Narciso Malatesta. Per questo motivo molte delle opere rintracciate e certe del De Giacomi si trovano attualmente presso le collezioni private degli eredi dei primigeni committenti. Del De Giacomi sono noti un ristretto gruppo di opere a soggetto ritrattistico, per lo più famigliari, ma non solo, come il Ritratto del Capitano Francesco Trampolini, poi donato al Museo del Risorgimento, o il ritratto della Sorella Maria o della Figlia Antonietta, realizzato in miniatura. In tali opere si evince chiaramente il rimando accademico alla grande produzione di Adeodato Malatesta. Occorre citare infine alcuni paesaggi realizzati da De Giacomi, come le quattro Vedute di castelli della provincia Modenese del 1910, commissionati per Villa Bossetti. I castelli di Maranello, Castelnuovo, Castelvetro e Levizzano si scostano decisamente dall’usuale produzione di De Giacomi, concentrata sulla natura morta, sugli interni e dunque su una poetica intima che rievoca ricordi domestici e privati appena accennati. Il sentimento riservato tradotto in punta di pennello delle nature morte viene per un momento accantonato a favore di una espressione ampia, aperta, decisamente en plein air, il tutto realizzato con un segno non più così prettamente accademico. Eugenio De Giacomi muore a Modena il 15 agosto 1917. Nel 1965 si tiene a Modena una sua mostra personale, curata da Gabriella Guandalini, prima ad avere approfondito una figura fino ad allora poco indagata.
Riferimenti bibliografici: L’ esposizione triennale 1877; Premi alle Belle Arti, 9 dicembre 1881; La R. Galleria Estense, 20 dicembre 1882; Esposizione Agricola Industriale, 14 aprile 1886; Esposizione d’Arte contemporanea, 20 aprile 1887; Echi dell’Esposizione, 23 aprile 1890; Società d’incoraggiamento, 13 maggio 1890; De Giacomi Eugenio, 20 ottobre 1890; Arte a Modena, 11 marzo 1891; Un bel quadro, 9 marzo 1894; Conferenza Testoni, 20 aprile; Gasperini, 5 gennaio 1896; Il ritratto di un patriota, 12 settembre 1896; Museo del Risorgimento, 24 marzo 1895; Strenna di Pasqua, 14 aprile 1895; All’Esposizione, 13 aprile 1897; L’Accademia del Fiasco, 24 gennaio 1899; Il primo concorso, 12 marzo 1899; I premiati all’esposizione artistica industriale, 24 aprile 1901; L’Esposizione artistica, 28 aprile 1906; La chiusura delle feste, 20 ottobre 1907; a. l., Alla mostra triennale, 11 aprile 1909; L’inaugurazione dell’esposizione artistica, 2 febbraio 1910; All’Esposizione Triennale d’Arte, 26 aprile 1912; COEN, 3 maggio 1912; Guandalini 1965; Martinelli 1988.
(Elisa Bellesia, 2010)