GAZZERI ERNESTO

Modena, 1866 – Roma, 1965

L’opera più celebre nel catalogo di Ernesto Gazzeri è il gruppo scultoreo il Mistero della vita, composto di diciotto statue a grandezza naturale che raffigurano uomini, donne e fanciulli di età e condizioni sociali diverse raccolti a semicerchio attorno a una sorgente che simboleggia l’origine della vita; i personaggi scolpiti mostrano membra ora stanche e indebolite dall’età, ora turgide di giovinezza scolpite dall’artista con acuto naturalismo e effetto drammatico. Dopo una visita nello studio di Gazzeri a Roma, Hubert Eaton il fondatore del Forest Lawn Memorial Parks – un grande parco della memoria con funzioni di cimitero, nei pressi di Hollywood in California – ordina la traduzione in marmo del gruppo: inaugurata nel 1928, l’opera è ancora oggi visitabile. Nonostante evidenti elementi veristi, la gran parte delle opere di Gazzeri si caratterizza più per il riferimento a norme di ordine accademico e di adeguamento al gusto e alle richeieste commerciali del tempo; ne è prova la stessa Fanciulla con cornucopia (Fortuna) della Raccolta Assicoop, una, eseguita in forme idealizzate e richiami ad un consolidato repertorio storicizzante.
Dalla fine degli anni Ottanta dell’Ottocento Gazzeri lavora a Roma. Aveva però iniziato e completato gli studi a Modena, frequentando l’Istituto di Belle Arti dal 1875 con premi e menzioni onorevoli ogni anno fino al diploma nel 1884 (Archivio di Stato di Modena, Fondo Istituto d’Arte A.Venturi, b. 181; Archivio di Stato di Modena, Fondo Istituto d’Arte A.Venturi, b. 177). Nel 1878 aveva presentato una copia da un bassorilievo antico (Egisto e Clitennestra) all’Esposizione triennale, poi alla mostra del 1884 aveva vinto la Medaglia d’argento del Ministero della Pubblica Istruzione per la statua in terracotta Margherita in carcere (un episodio del Faust di Göethe) e un Pastorello. Nel 1887 si era aggiudicato la borsa di studio del Lascito Poletti dopo avere superato il concorso che prevedeva la redazione di un tema dal titolo Delle opere scultorie di Michelangelo, l’esecuzione di un gesso raffigurante Sansone dopo che ha ucciso il leone e come lavoro estemporaneo un bozzetto in creta alto trentadue centimetri con Ebe versa ambrosia infine un Nudo (Modena, Archivio di Stato, Atti amministrativi, Pensionato Poletti, 1887, f. 76). I saggi di studio eseguiti durante il Pensionato a Roma, guadagnano sempre l’approvazione della commissione giudicatrice. Nel 1889 espone nel Museo Civico di Modena il saggio del primo anno, la copia in gesso del Narciso al fonte, un bronzo antico conservato nel Museo Archeologico di Napoli (Modena, Archivio di Stato, Atti amministrativi, Pensionato Poletti, 1889, f. 124). Nel gennaio 1890 espone il saggio di II anno di pensionato L’anima, un bassorilievo per una lapide di giovinetta e due anni dopo espone all’Istituto di Belle Arti i saggi di terzo e quarto anno Infanzia di Benvenuto Cellini e Episodio delle barricate delle 5 giornate di Milano (Modena, Archivio di Stato, Atti amministrativi, Pensionato Poletti 1890, f. 146; Ibidem, 1892, f. 203). Con Giuseppe Gibellini, Luigi Montanari, Silvestro Barberini, è tra gli scultori modenesi al concorso per l’esecuzione del Monumento a Nicola Fabrizi, vinto poi da Francesco Fasce. Invia alla Esposizione della Società d’Incoraggiamento una statua in marmo di Carrara che rappresenta la Fortuna. Dal 1896 è Socio Onorario dell’Accademia di Belle Arti di Modena. Esegue numerosi busti in marmo come il Ritratto di Giuseppe Campori per la Biblioteca Estense di Modena, il Ritratto di Leone XIII ora a Washington, The Catholic University of America. A Roma Gazzeri collabora con lo scultore olandese Pier Pander, e si aggiudica il favore di una clientela prevalentemente internazionale: esegue un Monumento a ricordo della trasvolata atlantica per l’ambasciata del Brasile a Roma, nel 1926 esegue il Monumento al lavoro per la Hacienda Chiclin presso Lima in Perù. Numerosi altri committenti anglosassoni sono registrati nell’articolo Profili di concittadini. Ernesto Gazzeri su “Il Panaro” del 19 agosto 1909, che ricorda anche la commissione di una stele in bronzo ora conservata a Parigi all’Eliseo, che commemora il contributo dell’esercito francese nella vittoria delle battaglie di Solferino e San Martino del 1859. Dal 1912 Gazzeri lavora a un Monumento a Tommaso Campanella, una statua in bronzo, alta più di due metri, inaugurata nel 1923 a Stilo (Reggio Calabria), città d’origine del filosofo. Scolpisce numerosi monumenti sepolcrali tra cui la tomba Epinassi Moratti per il Cimitero extraurbano di Pisa, quella della propria famiglia nel Cimitero del Verano di Roma, dove esegue anche il bassorilievo funebre per Michele Pais, eroe caduto in Libia nel 1912. Gazzeri muore a Roma nel 1965.

Riferimenti bibliografici: Guida per l’Esposizione triennale … 1878, pp. 5, 11-13; Esposizione Artistico Industriale… 1884; Albo 1884; Esposizione d’Arte contemporanea modenese… 1887; All’Indisposizione artistica 1887; I saggi Poletti… 1889; Albo 1892; Concorso pel Monumento a Nicola Fabrizi 1892; Profili di concittadini…1909; Cronachetta artistica…1918; Il monumento di un artista…1922; Era nato a Modena 99 anni or sono…1965; Vicario 1994 Volume 1, pp. 509-510; Silingardi-Barbieri 1996, vol. 10, p. 12; Salvagnini 2006; Francesconi 2008.

(Elisa Montecchi, 2010)