Modena, 1854 – 1894
Giovanni Muzzioli nasce a Modena il 10 febbraio 1854, figlio di Andrea Muzzioli e Marianna Gilioli; tra il 1867 e il 1872 frequenta, presso l’Accademia di Belle Arti di Modena, i corsi di Luigi Asioli, Antonio Simonazzi e Mario Discovolo, ottenendo costantemente premi e riconoscimenti. Nel dicembre del 1872 vince il primo Concorso Poletti con i dipinti Torquato Tasso nell’Ospedale di Sant’Anna (tema del concorso, Modena, Museo Civico d’Arte) e Rebecca al pozzo (ex tempore) sotto lo pseudonimo “Pinerolo” (Modena, Archivio Storico del Comune, Atti Amministrativi, 1872, b. 790, Lascito Poletti).
In seguito alla vittoria del concorso Poletti, si trasferisce a Roma, dove risiede tra 1873 e 1875, per poter frequentare, presso l’Accademia di San Luca, i corsi di Podesti prima e Coghetti poi, rimanendo pur tuttavia sempre in stretto contatto con l’ambiente artistico modenese attraverso Adeodato Malatesta e l’invio – e conseguente esposizione – a Modena dei saggi annuali previsti dallo statuto: La Giustizia, copia da Raffaello, per il primo anno, Abramo e Sara alla corte dei faraoni (Modena, Museo Civico d’Arte) per il secondo anno, Poppea con Nerone che fa portare a sé innanzi la testa di Ottavia (Modena, Museo Civico d’Arte) per il terzo anno. Al periodo romano risalgono anche Ritratto di anziana signora (Modena, Museo Civico d’Arte) e il Transito di San Giuseppe commissionatogli dalla famiglia Della Valle di Modena (Raccolta Assicoop Modena – Unipol). Nel 1876 partecipa all’Esposizione nazionale di Napoli (Modena, Archvio Storico del Comune, Atti Amministrativi, 1876, b. 863, Eredità Poletti) e si trasferisce a Firenze per il quarto anno di perfezionamento del Pensionato Poletti, iniziando a lavorare al quarto saggio: copia de L’uomo dal guanto di Tiziano (Modena, Museo Civico d’Arte), presentato a Modena l’anno successivo, anno in cui, a seguito degli ottimi risultati raggiunti a Roma e Firenze, ottiene l’incarico di professore onorario presso l’Accademia di Modena; mentre proprio 1877 data il penetrante autoritratto (Modena, Raccolta Assicoop-Unipol) che sicuramente fino al 1942 si trovava in collezione privata bolognese (Modena, Archivio Storico del Comune, Protocollo-1942). Verosimilmente tra 1876 e 1877 dipinge il ritratto del Reverendo don Luigi Bonetti, acquistato nel 1925 dal Museo Civico d’Arte di Modena. All’Esposizione di Parigi del 1878 ha l’occasione di studiare de visu l’opera di Sir Lawrence Alma-Tadema, maestro poeticamente affine a Muzzioli che ha contribuito al suo percorso di maturazione artistica, come dimostrano la realizzazione della Cubistetèira, presentata nel 1879 alla Triennale della Società di Incoraggiamento di Modena e immediatamente acquistata dalla società stessa, o La danza dei veli (Modena, Raccolta Assicoop-Unipol), databile tra 1878 e 1880. Nel 1880, sebbene residente ancora a Firenze, inizia la collaborazione con il giornale cittadino, curato dal Convegno degli Artisti, “Mutina-Mutina”, e espone a Torino la Maddalena, incontrando una positiva reazione di pubblico e critica. Estimatori dell’arte di Muzzioli sono anche gli stessi artisti locali, come dimostrano le richieste di Eugenio De Giacomi (Modena, Archivio Storico del Comune, Atti Amministrativi, 1879, b. 926, Eredità Poletti) e di Giuseppe Gualandi (Modena, Archivio Storico del Comune, Atti Amministrativi, 1880, b. 948, Eredità Poletti) di poter copiare le opere del maestro. Attorno al 1880 Muzzioli si cimenta con il genere del paesaggio, realizzando Paesaggio (Modena, Museo Civico d’Arte) e Studio di paesaggio (Raccolta Assicoop Modena – Unipol). All’Esposizione milanese del 1881 presenta Il Rito Funebre in Grecia e Al Tempio di Bacco (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna); quest’ultimo dipinto ottiene il premio istituito da Cesare Cantù per la miglior opera a soggetto storico. Nello stesso anno espone, fuori concorso, alla Triennale di Modena, ma soprattutto inizia a intrecciare solidi rapporti con l’ambiente artistico fiorentino e in particolare con Barabino, Fattori, Lega, Hollaenden e Lapi. Nel 1882 realizza il frontespizio con il Busto di Francesco I della prima dispensa della R. Galleria Estense di Modena curata da Adolfo Venturi, precoce estimatore delle innovazioni formali introdotte da Muzzioli in ambiente modenese, nonché sincero amico col quale il maestro intrattiene un carteggio decennale; da questo momento si intensifica ulteriormente il climax ascendente del cursus artistico di Muzzioli. Nel 1882 partecipa all’Esposizione di Brera e all’Esposizione della Società di Incoraggiamento di Modena; all’Esposizione del Circolo Artistico di Firenze, di cui è presidente, presenta Il carretto rosa (Raccolta Assicoop Modena – Unipol). Partecipa a quattro edizioni dell’Esposizione della Società Promotrice di Firenze (1882, 1884, 1885, 1886) e nel 1883 inizia a lavorare a L’offerta nuziale; il dipinto, presentato a Torino nel 1884 insieme a Nell’aia, Ore calde, Arte umoristica, viene acquistato dal Municipio di Trieste per quattromila lire. Trascorre l’estate dell’84 nella sua città e a dicembre espone alla Triennale di Modena il Ritratto del defunto marchese Campori e il Ritratto della Signora Diena. Nel 1887 porta Sole di settembre all’Esposizione Nazionale Artistica di Venezia e l’anno seguente realizza ed espone una delle sue opere più incisive, I funerali di Britannico, venduta a Lionello Cavalieri nel giorno di inaugurazione della Mostra Nazionale di Bologna; il dipinto, ammirato dai sovrani, riceve le critiche positive di Matilde Serao. Nel 1889 realizza su commissione della Parrocchia di Castelvetro il Battesimo di San Senesio, Le feste di Flora su commissione del gallerista Pisani e partecipa all’Esposizione di Parigi. Nel 1891 è eletto a Roma alla Giunta del Ministero di Belle Arti, funzione che ricopre fino al 1894, quando è incaricato di valutare gli acquisti della Galleria d’Arte Moderna di Roma all’Esposizione di Milano. Al 1892 risalgono le illustrazioni di Muzzioli pubblicate nel supplemento de “Il Panaro”, la partecipazione all’Esposizione Umoristica di Modena e l’acquisto, tramite il gallerista Pisani, del dipinto Nozze romane da parte di un collezionista inglese. Sui primi anni novanta del secolo Muzzioli ritorna al genere del ritratto, più volte e felicemente praticato fin dall’adolescenza, come dimostrano il Ritratto di giovane donna in abito bianco (Raccolta Assicoop Modena – Unipol) o il dittico dei Coniugi Palazzi del 1893 (Modena, Museo Civico d’Arte). Pochi mesi prima della morte, sopraggiunta a Modena il 5 agosto 1894, porta a termine Idillio, poi acquistato da Pietro Foresti di Carpi. Nell’autunno dello stesso anno i pittori ed amici Bellei, De Giacomi, Rinaldi e Barberini organizzano a Modena una mostra postuma in suo onore. L’anno seguente Idillio è esposto alla prima edizione della Biennale di Venezia; nella quinta edizione del 1903 saranno esposti Baccanale e I funerali di Britannico.
Riferimenti bibliografici: Tosi Bellucci 1881; La R. Galleria Estense…26 settembre 1882; Un nuovo quadro 1883; Un artista modenese…1888; Il nostro supplemento…1892; Il ritratto…1894; Pagella – Rivi 1991; Landi in Gli anni modenesi…1994, pp. 93-97; Barbolini Ferrari – Garuti 2005, pp. 86-87.
(Elisa Bellesia, 2008)