Modena, 1940 – 1961
I quotidiani cittadini parlano del giovane artista Giorgio Preti per la prima volta nel 1954 quando all’età di quattordici anni si aggiudica il primo posto al premio modenese “Alvaro Fornieri” davanti a artisti già molto più affermati come Claudio Spattini, Ermanno Vanni e addirittura Enzo Trevisi. Dopo l’esordio esemplare in ottobre, a dicembre ritroviamo Preti tra gli artisti espositori alla mostra collettiva Fiori alla Saletta a cura dell’Associazione Amici dell’Arte. Nel luglio 1955 espone alla mostra del paesaggio di Mirandola, con Tino Pelloni, Arcangelo Salvarani e Claudio Spattini, aggiudicandosi il “Premio Mirandola”. Nel 1955 e nel 1957 si distingue alle Mostre Nazionali del Disegno e dell’Incisione di Reggio Emilia poi si impegna ancora nell’esecuzione di paesaggi per la mostra Paesaggi dell’Appennino, la collettiva tenuta alla Saletta del Caffè Nazionale nel gennaio 1956.
Nella Raccolta d’Arte della Provincia di Modena è conservato un dipinto a olio con un paesaggio dal titolo Collina e luce eseguito l’anno successivo in uno stile a pennellate piatte e giustapposte, secondo modi derivati dalla pittura di Paul Cézanne che in quegli anni era oggetto di nuovi studi tra i pittori. Preti si diploma all’Istituto d’Arte “Adolfo Venturi” di Modena presentando all’esame di licenza un Arlecchino che riscuote le lodi della commissione, come ricorda Pelloni in un articolo, pubblicato per commemorare la scomparsa del giovane, avvenuta per un incidente stradale nel luglio 1961. In quella sede Pelloni descrive la raffinata personalità artistica di Preti che sperimentava sia poetiche astratte, sia la pittura figurativa, di cui il dipinto Clarinetti nella Raccolta Assicoop è un esempio. Il dipinto è eseguito secondo uno stile che richiama le composizioni di nature morte di maschere e strumenti musicali eseguite da Pelloni ormai già dagli anni Trenta. I toni tenui e limpidi della tavolozza chiarista del maestro, nel dipinto di Preti sono abbassati in un cromatismo più bruno e terroso, probabilmente aggiornato sulle nuove ricerche che Giorgio Morandi conduceva allora sul colore cubista. Dopo il diploma svolge il ruolo di assistente al Corso di Decorazione, poi nel 1960 e nel 1961 espone alla Mostra-Mercato degli artisti modenesi in occasione delle fiere. La studiosa Enrichetta Cecchi si impegna in un esame critico dell’arte di Preti in due occasioni: una prima volta, in una recensione della mostra collettiva sull’opera di Preti con Angela Bergomi, Marco Gerra, Nino Squarza, allestita nel marzo 1961 dall’associazione Amici dell’Arte nella sede dell’Università del Tempo Libero di Modena; poi, in un secondo momento, prepara il testo della mostra organizzata nel gennaio 1962 nella Sala di Cultura del Palazzo di Musei per commemorare l’artista scomparso. In questa sede la studiosa descrive le ricerche di Preti con queste parole: “Partito da alcune stilizzazioni geometriche alla Buffet, passato attraverso l’esperienza indimenticabile dell’aggressività espressionistica di uno Spazzapan, consapevole del neorealismo informalizzante di Bacon, era giunto per forza di talento nativo, in virtù di un intuito critico notevole, sulla base di una sensibilità plurima per il coesistervi di disponibilità al lirismo ed insieme alla coralità, a risultati per conto nostro senz’altro eccezionali”. In particolare l’insegnamento di Luigi Spazzapan, tra i maestri all’Istituto d’Arte Venturi, segna l’arte di Preti che in opere come il disegno Andando verso un ritorno (pubblicato nel pieghevole della mostra Preti 1962) interpreta lo stile espressionista del maestro, al confine tra arte astratta e figurativa. Le voci biografiche sull’artista ricordano altre lusinghiere partecipazioni a gare estemporanee in provincia di Modena, una presenza al premio “La Spezia”, un dipinto di Preti ammesso a partecipare al Premio Michetti di Francavilla al Mare. Al momento queste indicazioni non trovano riscontro sulla stampa del tempo.
Riferimenti bibliografici: Guandalini 1990, p. 184 n. 68 ; Ottocento e Novecento a Modena…1997, fig. 83; Barbieri 1997, p. 43, 45, 50; Tema: I Giardini pubblici…1954; A.B., A pennellate la città dei Pico…1955; Artisti modenesi … 1957; Gli artisti modenesi alla V Biennale di Reggio…1957; Artisti modenesi a mostre nazionali…1958; Cecchi 1960; Bergomi, Gerra, Preti, Squarza… 1961; Cecchi 1961; G.B., Sempre nel quadro delle manifestazioni fieristiche…1961; Moribondo un giovane…1961; E.V., Gli spettri di Giorgio Preti… 1961; I funerali di Giorgio Preti…1961; Pelloni 1961; Preti 1962; Postuma di Giorgio Preti… 1962; Al Sindacato Belle Arti… giugno 1962
(Elisa Montecchi, 2010)