QUARTIERI MARINO

Modena, 1917-2002

Marino Quartieri nasce a Modena il 29 (ma registrato il 30) ottobre 1917. Nel 1928 inizia la frequenza del Liceo Musicale di Modena “Orazio Vecchi” e intraprende lo studio di pianoforte e oboe. Nel 1932 si iscrive ai corsi normali dell’Istituto d’Arte Venturi sotto l’insegnamento di Arcangelo Salvarani prima e Luigi Roncaglia poi, abbandonando definitivamente gli studi musicali, continuando a coltivare privatamente e per tutta la vita la passione per la musica classica.
Tra 1934 e 1939 prende parte ai Littoriali Nazionali. Nel dicembre del 1937 partecipa per la prima volta al concorso per il Pensionato Poletti con lo pseudonimo Ceres (Modena, Archivio Storico del Comune, Atti di amministrazione, 1938, b. 1559, Eredità Poletti), classificandosi secondo alle spalle di Veldo Vecchi. Ritenta la carta del Pensionato Poletti nel dicembre del 1941: partecipa al concorso con lo pseudonimo B.M.R. classificandosi al primo posto (Modena, Archivio Storico del Comune, Atti di amministrazione, 1942, b. 1714, Eredità Poletti). Tuttavia fin dal 1938 inizia a frequentare corsi di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, sotto la direzione di Giuseppe Graziosi; nel 1941 la commissione dell’Accademia fiorentina, presieduta da Felice Carena, lo giudica vincitore del concorso per il conferimento di una borsa di studio ministeriale del valore di tremila lire annue. Quartieri conclude glistudi in accademia nel 1942, pochi giorni dopo la morte del maestro Graziosi, e porta ufficialmente a termine il Pensionato Poletti nel 1948 (Modena, Archivio Storico del Comune, Atti di amministrazione, 1946, b. 1838, Eredità Poletti) con anni di ritardo dovuti alla guerra e al servizio prestato presso il Reggimento Lancieri di Bologna. Ottenuta la cattedra di scultura presso l’Istituto d’Arte Venturi di Modena si dedica all’insegnamento nella propria città, per trentatré anni, dal 1945 al 1978. Nel 1947 Quartieri è tra i fondatori dell’Associazione Amici dell’Arte, con sede presso “la saletta” del Caffè Nazionale, e partecipa alla Prima Mostra Collettiva di Artisti Modenesi. Nel 1949 La Saletta dedica a Quartieri la prima personale con introduzione al catalogo curata da Antonio Delfini, mentre è dell’anno precedente la partecipazione alla Quadriennale di Roma. Dal 1950 inizia l’intenso e lungo periodo caratterizzato dalla riflessione sull’arte sacra, scandito dalla costante partecipazione a esposizioni a tema, come la Biennale d’Arte Sacra presso l’Angelicum di Milano (cui parteciperà anche nel 1961) o la Prima Mostra Nazionale dell’Associazione Cattolica Artisti Italiani tenutasi a Napoli presso Palazzo Reale, entrambe del 1957, e concretizzato grazie alla committenza funeraria e chiesastica di imponenti sculture. Agli anni cinquanta risalgono i monumenti funerari presso il cimitero modenese realizzatimper le famiglie Orsi, Vaccari, Giacobazzi, Barbieri e Costa e i bassorilievi per la cappella funeraria di Enzo Ferrari. Nel 1962 intraprende l’impresa del ciclo di sculture per la chiesa della Madonna del Lavoro di Bologna, completato quindici anni più tardi; nello stesso anno partecipa alla IV Mostra Nazionale del ritratto di Firenze ed ottiene la medaglia d’oro con l’opera Ritratto di Tiziana. Al 1964 risalgono gli altorilievi della chiesa di Santo Stefano d’Ungheria; mentre al 1975 risale il gruppo Cristo Redentore e Madonna realizzato per la chiesa di San Pio X. Al 1978 risalgono gli interventi presso la chiesa di Santa Caterina di Modena, per la quale realizza il portone principale, la porta laterale con i simboli dei quattro Evangelisti, la porta del Tabernacolo e il Crocifisso. Nello stesso anno, per la chiesa del Santissimo Crocifisso di Modena realizza l’intera decorazione scultorea: il portone, il Crocifisso, una Madonna e i quattro Evangelisti. Tra la fine degli anni sessanta e la metà degli anni settanta si dedica alla committenza civica: del 1969 è il primo dei monumenti civili, il Monumento per i Caduti di tutte le guerre di Guidizzolo di Mantova, raffigurante la Pietà, del 1972 sono la Statua della Libertà di Piazza San Domenico e l’ara dedicata ai piloti automobilistici caduti di Santa Caterina a Modena, del 1974 è Maternità e Morte, monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre di Zocca di Modena e di due anni successivi il Monumento ai caduti di tutte le guerre di Fiorano Modenese, raffigurante ancora una volta La Pietà. Nel 1980 la galleria modenese “Nuova Mutina” dedica a Quartieri la sua seconda personale. L’anno successivo partecipa alla sesta Expoarte di Bari, è invitato alla Mostra Nazionale d’Arte Ritiana a Cascia e a Roma e a Modena, sempre presso la Galleria Nuova Mutina, si tiene la terza personale di Quartieri, curata da Franco Solmi. Del 1982 è la personale presso la Galleria d’Arte 56 di Bologna; mentre tra 1983 e 1985 partecipa a tre edizioni di Artefiera Bologna. Alla metà degli anni ottanta è protagonista di un ciclo di sette mostre curate da Raffaele De Grada, mentre nel 1998 realizza il monumento dedicato a Enzo Ferrari in occasione del centenario dalla nascita. La ricerca di Quartieri si mantiene costante negli ultimi due decenni del secolo anche se preva lentemente focalizzata sulla realizzazione di opere di minor formato e di sapore più intimistico. Marino Quartieri muore a Modena il primo maggio 2002. Al 2005 risale la personale postuma antologica voluta dalla moglie Lisanna e dalle figlie Tiziana e Donatella in collaborazione con Antonella Mattioli della Galleria Factory di Modena.

Riferimenti bibliografici: Bellesia (scheda) in Piccinini, Rivi, Stefani 2011, pp. 146-147 (con bibliografia precedente).

(Elisa Bellesia, 2013)