RUINI UMBERTO

Modena, 1869 – Modena (?), 1955

Umberto Vittorio Maria nasce a Modena da madre nubile il 27 aprile 1869 e poco dopo è riconosciuto dai coniugi Adelina e Luigi Ruini. Negli anni ottanta frequenta la scuola serale gratuita di ornato elementare del R. Istituto di Belle Arti di Modena, ricevendo costantemente premi e incoraggiamenti; nel 1892 partecipa al Premio Poletti, classificandosi secondo. L’anno successivo partecipa al Premio Magnanini e nel 1895 prende parte al Premio Giovanni Muzzioli: in entrambe le occasioni ottiene il primo premio ex equo con altri artisti modenesi. Negli anni novanta collabora alla rivista satirica modenese “Il Marchese Colombi”, ricoprendo la carica di direttore nel 1899. Tra il 1895 e il 1918 partecipa a ben otto edizioni dell’Esposizione Triennale sostenuta dalla Società di Incoraggiamento di Modena, ottenendo sempre primi premi o riconoscimenti ministeriali.
Alla decima edizione della Triennale riceve la medaglia d’argento del Ministero dell’Istruzione Pubblica per il dipinto Idillio autunnale; all’undicesima edizione presenta l’Arte virginia, dipinto per il quale vince nuovamente la medaglia d’argento del Ministero; alla Triennale del 1901 riceve il premio speciale per la pittura con il dipinto Alba d’Aprile; nella medesima edizione, inoltre, vince il premio decorazione e la terza medaglia d’argento del Ministero; alla dodicesima e tredicesima edizione presenta due studi di paesaggi, nove studi di decorazione e il dipinto Estate di San Martino, ottenendo il premio speciale di pittura, il primo premio per la decorazione e la medaglia d’argento del Ministero; alla quattordicesima edizione del 1906 espone Uno sguardo al mondo; all’edizione del 1909 presenta Tramonto e La veste rossa; inoltre partecipa alle edizioni del 1912 e del 1918. Ruini non trascura la committenza religiosa come dimostrano la partecipazione al concorso per la realizzazione di un dipinto per la parrocchia di San Giovanni in Persiceto o i lavori presso la parrocchia di Masciagra (BS) tra 1896 e 1898. Nel 1898 presenta Lieto Maggio all’Esposizione di Torino. Sul finire degli anni novanta è membro dell’Accademia del Fiasco per la quale disegna il cliché per la carta intestata. All’Esposizione Internazionale di Nizza del 1899 è premiato con la medaglia d’oro per le opere Angolo di pace e Nel bosco. Nel medesimo anno partecipa al concorso per la realizzazione della decorazione dell’atrio del Palazzo dei Musei di Modena, atto ad accogliere il monumento a Luigi Poletti: vince il concorso con il progetto L’apoteosi dell’Arte. L’atrio è inaugurato il 4 dicembre 1904 e i cartoni realizzati da Ruini vengono acquistati dal Comune di Modena. Nel medesimo anno partecipa al concorso per la realizzazione di un cartello pubblicitario inneggiante alle bellezze artistiche della città di Modena: si classifica secondo. Al 1903 risalgono gli affreschi realizzati all’interno del Palazzo Comunale di Sassuolo; sul soffitto della sala del Consiglio Comunale (oggi adibita a sala Giunta) è raffigurata in emblema la personificazione allegorica della terra sassolese, inserita ina una ricca cornice a quadratura architettonica ai cui angoli sono posizionati i ritratti a mezzo busto dei “Padri della Patria” Mazzini, Cavour, Vittorio Emanuele II e Garibaldi. Nel 1905 Ruini è nominato da Campori vicedirettore della Galleria Poletti accanto al vecchio direttore Luigi Gandini. Nel 1909 Ruini, già direttore della Scuola d’Arte di Fossombrone (PU), è nominato insegnante di disegno nelle scuole tecniche della stessa città. Durante il periodo d’insegnamento a Fossombrone si laurea in architettura presso l’Università di Urbino. Vicissitudini famigliari lo portano ad abbandonare la pittura e a dedicarsi a tempo pieno all’insegnamento fin dal secondo decennio del XX secolo; si trasferisce dunque a Cremona in seguito alla vittoria del concorso per l’insegnamento nella scuola di Ala-Ponzone, mentre un articolo della “Bonissima” del 1924 riferisce che Ruini diriga una fabbrica di cornici in legno artificiale nei pressi di Pisa. In seguito si dedica alla ricostruzione del tempio quattrocentesco di Castelleone, nel cremonese, occupandosi del restauro architettonico, plastico, decorativo ed eseguendo diversi affreschi nelle navate. Un’edizione d’arte, senza data purtroppo, presenta dieci riproduzioni di opere di Ruini: si tratta di una preziosa fonte documentaria. I dipinti riprodotti sono quasi tutti ritratti caratterizzati da segno fermo, uno stile certo accademico, di stampo verista che rimanda alla miglior lezione di Adeodato Malatesta, ma maturo e penetrante che raggiunge livelli lirici di introspezione. L’unico dipinto che si differenzia dal gruppo dei nove ritratti è Arcadia, grande dipinto esposto permanentemente nel salone da pranzo dalla motonave Saturnia della Società di Navigazione Italia di Genova. Proprio Genova è il luogo di edizione della preziosa raccolta di stampe di riproduzione di opere di Ruini, riunite sotto il motto “Nihil sub sole novi”. Umberto Ruini muore a Modena (?) nel 1955.

Riferimenti bibliografici e archivistici: Silingardi 2007; Silingardi in Montecchi 2008, pp. 349-460, in partic. pp. 421-422; Comanducci 1962, IV, pp. 1667-1668; Sulliotti s.d.; R. Istituto di Belle Arti, 20 luglio 1883; Modena, Archivio Storico del Comune, Eredità Poletti – esattoria – esercenti – esposti, 1892, b. 203; Il concorso Magnanini, 18 novembre 1893; Il Concorso Giovanni Muzzioli, 14 giugno 1895; L’Esposizione…, 1 gennaio 1896; Gasperini, 4 gennaio 1896; Noterelle d’arte, 22 ottobre 1896; L.P., L’albo, 6 dicembre 1896; Mostra d’incoraggiamento, 20 aprile 1897; Modena, 18 febbraio 1898; Un artista, 21 novembre 1898; FIUMALI, 21 novembre 1898; Umberto Ruini, 20 aprile 1899; Il concorso Poletti, 20 aprile 1900; Il concorso Poletti, 22 aprile 1900; Alla mostra…, 16 aprile 1901; I premiati…, 28 aprile 1901; Modena, Archivio Storico del Comune, Elezioni – eredità – esattoria, 1903, b. 409; Il concorso pel cartello-reclame, 29-30 marzo 1904; Modena, Archivio Storico del Comune, Elezioni – eredità – esattoria, 1905, b. 450; Società d’Incoraggiamento…, 1906; a. l., Alla mostra triennale, 11 aprile 1909; Notiziario d’arte, 5 luglio 1924.

(Elisa Bellesia, 2010)