Spilamberto (Modena), 1898 – Vignola (Modena), 1976
Nasce a Spilamberto l’8 luglio 1898 (Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, Biblioteca, TEA L V 20, Soli Ivo, estratto dell’atto di nascita). Frequenta l’Istituto di Belle Arti di Modena, iscritto al corso comune dal 1914 al 1917 e al corso speciale di scultura nel 1917-1918 (Modena, Archivio di Stato, Fondo Istituto d’Arte A.Venturi, Ruolo Alunni, b. 179). Nel 1921 si licenzia in Scultura e presenta i quattro gessi Giornalaio, Ritratto del sig. Mantovani, Fanciulla con capra (affettuosità), Testa del pittore Forghieri, alla XIX Mostra Triennale della Società d’Incoraggiamento (Laboratorio di Poesia, Modena, Soc.Inc, XIX 1921, schede di notifica, I/22, 10 maggio 1921). Presente anche alla XX Mostra triennale del 1924, alla successiva del 1927 consegue il diploma e la medaglia d’argento per la sezione scultura con il gesso Nudo. Si distingue in tante opportunità espositive come la Prima Mostra d’Arte della Famiglia degli Artisti o la Mostra d’autunno-inverno sul Bianco e Nero, dove presenta il Ritratto del bimbo conte Vittorio Pignatti Morano del 1922.
Negli anni di formazione a Modena Soli fa esercizio sulle proposte stilistiche di Giuseppe Graziosi, che frequenta personalmente anche nei ritrovi di casa Vecchiati a Savignano sul Panaro. Il Nudo di donna nella Raccolta Assicoop Modena – Unipol, nel modellato morbido e nelle forme neomanieriste si rivela opera debitrice dell’insegnamento del maestro. Presto però l’artista entra in contatto con l’estetica austera e monumentale di “Novecento”, rimanendone fortemente influenzato. Soli semplifica così i volumi, liberandoli di ogni effetto decorativo, con esiti di severa purezza formale evidenti ad esempio in Donna seduta (Raccolta Assicoop Modena – Unipol). Alla fine degli anni venti comincia a lavorare a Milano, esponendo dal 1927 al 1936 alle Mostre sindacali lombarde d’arte. Dal 1932 al 1967 ricopre vari incarichi di insegnamento alla Scuola serale degli artefici di Brera e presso il Liceo artistico (Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, Biblioteca, TEA L V 20, Soli Ivo, curriculum datato 21 giugno 1937; Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, Biblioteca, TEA L V 20, Soli Ivo, Stato di Servizio, 7 novembre 1967, prot. 4217). Gli anni trenta e quaranta sono i più creativi della carriera di Soli. Espone nelle grandi mostre d’arte italiana all’estero, nel 1929 a Barcellona, nel 1936 Budapest. Nel 1937 è insignito della medaglia d’oro per la scultura alla Exposition Internationale “Arts et Techniques dans la Vie moderne” di Parigi (Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, Biblioteca, TEA L V 20, Soli Ivo, curriculum datato 21 giugno 1937; Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, Biblioteca, TEA L V 20, Soli Ivo, Stato di Servizio Personale). Nel 1931, 1935, 1939 e 1943 partecipa alle Quadriennali nazionali di Roma, dove sarà presente ancora nel 1955 (Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, Biblioteca, TEA L V 20, Soli Ivo, Stato di Servizio Personale). Espone inoltre a ben quattro edizioni della Biennale di Venezia (1934, 1936, 1938, 1948) (Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, Biblioteca, TEA L V 20, Soli Ivo, Stato di Servizio Personale). A Milano partecipa a iniziative di risonanza nazionale come la V Triennale del 1933, nel nuovo Palazzo dell’Arte sotto la regia di Mario Sironi. Realizza per l’occasione il bassorilievo in gesso Il Pane, collocato al primo piano nella “Galleria d’arrivo” in pendant con I pescatori di Leone Lodi (1900-1974); esegue inoltre una seconda scultura per il parco. Nel 1936 si afferma alla VI Triennale di Milano vincendo una medaglia d’argento (Accademia di Belle Arti di Brera, Milano,, Biblioteca, TEA L V 20, Soli Ivo, Stato di Servizio Personale). La città negli anni trenta vive una stagione di fermento urbanistico con commissioni pubbliche di grande prestigio monumentale. Soli è coinvolto in molti cantieri di primo piano. Esegue l’Angelo per i piloni del coro nel Duomo di Milano nel 1937; nel 1938 lavora al Palazzo di Giustizia; nel 1940 realizza i bassorilievi per la facciata del Palazzo della Provincia, sotto la direzione di Giovanni Muzio, personalità tra le più autorevoli dell’architettura stile “Novecento”. Il turbine delle occasioni milanesi non allontana però Soli dai circuiti espositivi emiliani. Nel 1934 espone Testa di bimbo e Sosta alla XXIII Mostra Triennale della Società d’Incoraggiamento per gli artisti della provincia di Modena e Donna seduta e Testa di fanciulla alla IV Mostra Interprovinciale di Bologna. Nel 1945 è alla XXVII Mostra della Società d’Incoraggiamento con Atleta in riposo e Adolescente. Dall’1 al 10 ottobre 1949 tiene una personale di sculture e disegni alla Saletta degli Amici dell’Arte, presso il Caffè Nazionale di Modena. Le qualità dell’arte di Soli si manifestano in ritratti come il bronzo Lo scrittore Giorgio Nicodemi esposto a Venezia nel 1936, e in misura ancora maggiore nella scultura monumentale. Del 1952 è il sepolcro Salvi Vialardi nel Cimitero Monumentale di Milano (riparto XX, giardino 227), composto da due angeli in marmo di Carrara su un basamento di serizzo valmasino, un granito grigio scuro e poroso che esalta nel contrasto il bianco candido del gruppo scultoreo. Quell’anno progetta anche il Monumento ai Caduti di Pavullo nel Frignano e nel 1960 inaugura a Finale Emilia il complesso monumentale in memoria di Gregorio Agnini. Nel progetto coordinato dall’architetto Manfredo Vaccari Giglioli, Soli esegue il monumento ritratto dell’uomo politico Dante Zamboni e i bassorilievi che rappresentano episodi della vita. Nel 1966 lavora al Monumento a Carlo Porta nello slargo del vecchio Verziere (ora Piazza Fontana) a Milano. Realizza una statua in bronzo alta tre metri, che lo impegna particolarmente per i vincoli imposti dalla committenza rispetto al precedente e distrutto monumento eretto al poeta. Nel 1967 esegue per la città di Lodi il busto in bronzo della poetessa Ada Negri. Nello stesso anno vince il premio Bagutta per la scultura con il Nudo di donna accovacciata. Tra i premi vinti sono da segnalare quello del Concorso Nazionale “Cincinnato Baruzzi” di Bologna (1928) e il Premio Nazionale “Luigi Canonica” (1934) presso l’Accademia di Brera (Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, Biblioteca, TEA L V 20, Soli Ivo, curriculum datato 21 giugno 1937). Muore a Vignola il 10 dicembre 1976. Cesare Soli, nipote dello scultore, ha donato alla città di Vignola la collezione di gessi, bronzi e studi.
Riferimenti bibliografici: Successo della Mostra…1921; La I Mostra d’Arte…1922; G., La mostra “Bianco e Nero”…1922; La Triennale…1924, n. 209, p. 14; L’assegnazione dei premi…1927; I premiati…1930; E. P. 1934; Altri artisti modenesi…1934; Cambi 1945; Ivo Soli alla Saletta…1949; Ivo Soli…1979, tav. 3; Bertoni 1992, p. 76, 77, 125; Bossaglia 1992, pp. 171-183, 179, ill. p. 229, 344; Fuoco 1993, pp. 78-79; Martinelli Braglia 1997, p. 31,140-141, 248; Martinelli Braglia, Il monumento…1997, pp. 127-144; De Grada – Fuoco – Veronesi 1998 (con bibliografia ed elenco dettagliato delle esposizioni); Piccinini – Rivi 2001, p. 20; Milano anni Trenta…2004, pp. 9-37, 279-283; XIV Quadriennale di Roma…2005, p. 220; Longari 2007, p. 67, 133; Canova – Piccinini 2007, p. 21.
(Elisa Montecchi, 2008)