SUSANI GIOVANNI

Modena, 1803-1871

Il 31 ottobre 1803 Giovanni Susani nasce a Modena nella Parrocchia di S. Biagio (Modena, Archivio Storico del Comune, Registro dei Nati, 1800-1806). Studia all’Accademia Atestina di Belle Arti dal 1817-1818 al 1829-1830, dove è allievo di Pietro Minghelli per le materie di Ornato e paesaggio (Modena, Archivio di Stato, Fondo Istituto d’Arte A.Venturi, Ruolo alunni, bb. 168-172).
Nel 1830 realizza una Danza boschereccia sul sipario di comodo, ora perduto, per il vecchio Teatro Comunale di Modena e a un anno dopo data l’importante veduta Festa alla villa della Pentetorri (Museo Civico d’Arte, inv. 483). Nel 1839 Giuseppe Pisani, direttore dell’Accademia Atestina di Belle Arti, gli commissiona una delle rarissime prove che nel catalogo di Susani esulano dalla pittura di paesaggio, la copia a olio del ritratto a pastello di Adeodato Malatesta.
Nell’ottobre 1841 partecipa all’Esposizione dell’Accademia di Belle Arti con diverse opere: Veduta di Villa Seghizzi Coccapani Imperiali (1840) a Saliceta Panaro; Veduta del Castello di Rossena con il pendant un Incendio notturno sotto la luna, commissionato da Maria Beatrice Anna d’Este e un Tramonto. I dipinti sviluppano temi del repertorio romantico come incendi notturni, tramonti, vedute di antichi castelli (si veda anche Castello di Montecuccolo, Modena, Museo Civico d’Arte) ma l’artista è maestro anche nei sottogeneri più consolidati della pittura di paesaggio, come le marine (Marina con barche, Raccolta Assicoop Modena – Unipol) o i paesaggi innevati. In quegli anni mostra una spiccata ammirazione per la pittura tersa e analitica di Carlo Markò senior (1791–1860), il pittore ungherese che a Firenze aveva aperto una scuola di paesaggio frequentata da artisti che di lì a poco saranno tra gli assidui del Caffè Michelangelo. Nel 1840 Luigi Montecuccoli aveva commissionato a Markò un paesaggio romantico di ispirazione omerica che aveva fatto esporre al pubblico in città. Giovanni Galvani ne aveva scritto un lungo elogio sulla “Voce della Verità”. Nel 1843 Susani esegue copie da due dipinti dell’artista ungherese (Modena, Archivio di Stato, Fondo Istituto d’Arte A.Venturi,b. 8 , Atti Amministrativi, 1842-1843) e dopo le prime altre, tanto numerose da procurargli accuse di scarsa originalità sulla stampa artistica cittadina.
Dal 1841 Susani ottiene l’autorizzazione ducale per tenere una scuola libera di pittura di paesaggio nel suo studio e inizia a ricoprire il ruolo di Maestro di Elementi di Paesaggio presso l’Accademia (Modena, Archivio di Stato, Fondo Istituto d’Arte A.Venturi, Atti amministrativi, b. 9, anno 1848-1849, n. 34, 2 marzo 1849). Intendendo educare gli allievi sulla tradizione classica seicentesca, Susani chiede che il Paesaggio con lavandaie, acquistato dal Duca Francesco IV come opera di Claude Lorrain possa essere spostato nell’Istituto per farne copia. (Modena, Archivio di Stato, Fondo Istituto d’Arte A.Venturi, Atti della Regia Accademia Atestina di Belle Arti, b. 9, anno 1846-1847, n. 28, 15 dicembre 1846 n. 47, 6 febbraio 1847). Nell’attività di insegnamento usa anche bozzetti da lui eseguiti e raccolte di vedute incise come la compilazione di Giuseppe La Farina, Italia, Grecia, Svizzera e Germania Renana (1842-1843) che fa acquistare per la biblioteca dell’Istituto (Modena, Archivio di Stato, Fondo Istituto d’Arte A.Venturi, Atti della Regia Accademia Atestina di Belle Arti, b. 9, 1848-1849, n. 20, 11 gennaio 1949; anno 1845-1846, n. 105, 2 ottobre 1846). Agli allievi propone anche sedute di pittura sulla prima collina vicino a Vignola per fare studi dal vero, secondo i dettami più aggiornati della pittura di paesaggio (Modena, Archivio di Stato, Fondo Istituto d’Arte A.Venturi, Atti amministrativi, b. 9, anno 1845-1846, n. 105, 2 ottobre 1846). I dipinti del maestro sono testo di studio per i giovani pittori in città, che partecipano alle mostre della Società d’Incoraggiamento con copie da suoi paesaggi (nel 1848 Antonio Appari presenta due copie, così nel 1851 Cesare Sola e nel 1854 Alessandro Vitali e Giovanni Bonvicini).
Nel marzo 1849 Susani firma una supplica per chiedere il passaggio al ruolo di professore e l’aumento di stipendio, avendo presentato al Ministero nell’anno precedente come saggio di studio per ottenere quel ruolo il dipinto a olio La Rocca di Bianello (ASMo, IAV, Atti della Regia Accademia Atestina di Belle Arti, b. 9, anno 1848-1849, n. 34, 2 marzo 1849). La richiesta non ha esito positivo: negli anni tra il 1846 e il 1850 Susani è infatti sempre presente nelle commissioni giudicatrici per i concorsi ai premi per gli allievi dell’Istituto nel suo vecchio ruolo di maestro. (Modena, Archivio di Stato, Fondo Istituto d’Arte A.Venturi, Atti amministrativi, b. 9, 1845-1846, n. 61, 30 aprile 1846; Ibidem 1846-1847, n. 28, 15 dicembre 1846; n. 100, 5 agosto 1847; n. 112 (I, II, III, IIII), ottobre 1847; Ibidem 1848-1849, n. 50, 21 aprile 1849; n. 95, 14 agosto 1849; n. 102, data 20 agosto 1849; Ibidem, b. 10, 1849-1850, n. 5, 14 novembre 1850).
Il 15 marzo 1871 muore a Modena nella casa di via del Terraglio n. 16 (Modena, Archivio Storico del Comune, Stato Civile, Morti, 1871/406). Più di quindici anni dopo, nell’aprile 1887, i paesaggi di Susani saranno ancora presenti all’Esposizione d’Arte contemporanea modenese.

Riferimenti bibliografici: Galvani 1840; Peretti 1842; La Farina 1842-1843; Peretti 1844; Valdrighi 1846, p. 9; Albo…1848; Albo…1851; Albo…1854; Esposizione…1887; Pallucchini 1945, p. 251; Cecchi Gattolin 1962, p. 27; Amorth 1973, p. 82; Bodnár 1982; Canova (scheda) in Natura e cultura…1983, pp. 213-214; Bertuzzi 1990, pp. 110-114; Martinelli Braglia (scheda) in Castelnuovo 1991, pp. 1033-1034; Rivi 1998, pp. 16, 48, 82-83; Rivi 2007, pp. 10-12.

(Elisa Montecchi, 2008)