TREVISI ENZO

Modena 1919 – 1997

Enzo Trevisi nasce a Modena il 29 settembre del 1919 in una famiglia modesta. Il padre Artemio è cuoco presso l’Accademia Militare e la madre, Elisabetta Corbelli, massaia (Archivio Generale del Comune di Modena, atti di amministrazione, 1938, b. 1559, Eredità Poletti). Il fratello maggiore Augusto è un promettente scultore, tanto che vince il secondo Premio Poletti di scultura pel quadriennio 1934-37 (Archivio Generale del Comune di Modena, atti di amministrazione, 1933, b. 1381/1381 bis, Eredità Poletti); è probabilmente lui ad incoraggiarlo a seguire studi artistici seri. Enzo Trevisi, infatti, s’iscrive all’Istituto d’Arte ‘A. Venturi’ di Modena dove ha per insegnanti Arcangelo Salvarani e Renzo Ghiozzi. Più tardi si trasferisce a Firenze per frequentare l’Accademia di Belle Arti e, in particolare, i corsi di Felice Carena.
Nell’ambiente fiorentino entra in contatto con un ambiente aperto alle nuove correnti artistiche nazionali e internazionali: dall’Espressionismo al Cubo-Futurismo, passando anche per il Realismo Magico. Trevisi mediterà a fondo su questi diversi linguaggi espressivi e li rielaborerà più volte, in uno stile del tutto personale, lungo tutto l’arco della sua carriera. Intanto in questo periodo ha occasione di mettersi in evidenza ai Littorali dell’Arte, cui partecipa regolarmente tra il 1935 e il 1940.
Nel 1937 concorre al Premio Poletti con il quadro Madre, viene però squalificato perché non ancora diciottenne (Archivio Generale del Comune di Modena, atti di amministrazione, 1938, b. 1559, Eredità Poletti). Nello stesso anno partecipa alla XV Mostra dei Prelittorali dell’Arte e alla Mostra di Paesaggi e Monumenti pittoreschi del modenese e nel 1938 vince il Premio Bastianini indetto dall’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Nel 1941 ritenta il Premio Poletti con l’opera Il mietitore e questa volta arriva secondo, ma nel novembre del ’42 deve partire per la guerra (Archivio Generale del Comune di Modena, atti di amministrazione, 1942, b. 1714, Eredità Poletti). È mandato sul fronte russo con il grado di sergente nel 37° Reggimento Fanteria Ravenna. Viene fatto prigioniero e internato in un campo di concentramento in Siberia dove si ammala di scorbuto. Nel campo s’inserisce in un gruppo di artisti prigionieri e realizza dei disegni destinati ad illustrare il giornalino del lager sovietico. Liberato il 25 settembre del ’45 torna a Modena nella sua casa di Via De’Fogliani e intraprende l’attività di cartellonista.
Nel 1947 espone alla I Mostra collettiva di artisti modenesi. Subito dopo apre finalmente il suo studio in Via Sgarzeria insieme a Claudio Spattini; a loro si aggiungerà poco dopo anche il pittore Mario Venturelli. Comincia così un sodalizio artistico che durerà molto tempo. Insieme esporranno nel ’48 al Caffè Nazionale ad una delle prime mostre organizzate dall’Associazione Amici dell’Arte.
La sua opera comincia ad essere conosciuta sempre di più, anche fuori Modena. Nel 1949 è a Rovereto con una mostra personale presso la Sala d’Arte ‘Delfino’. Espone a Bologna (1948/1952), a Ravenna (tra il 1949 e il 1951, risultando ottavo classificato alla Biennale d’Arte Nazionale), a Reggio Emilia (tra il 1949 e il 1951) e alla IV Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma (1951). Nel 1952 è di nuovo presente alla Saletta (presentazione a cura di Manfredo Vaccari Giglioli) e l’anno successivo vince il concorso per una decorazione all’interno dell’Istituto Pro Infanzia indetto dalla Provincia di Modena. Nello stesso anno vince il primo premio alla Triennale d’Arte di Modena.
Dal 1954 al 1974 si dedica all’insegnamento presso l’Istituto d’Arte Venturi di Modena: fino al ’55 è Capo d’arte e Decoratore di laboratorio e nel ’56 è supplente di Luigi Spazzapan nel corso di Decorazione pittorica; dal ’57 al ’62 è titolare della cattedra di Figura e dal ’62 sino a fine carriera della cattedra di Disegno dal vero (Modena, Archivio di Stato, Fondo Istituto d’Arte A.Venturi, Cartella personale, Cartella del prof. Enzo Trevisi).
Continua intanto la sua attività espositiva. Nel 1954 partecipa alla Mostra Nazionale d’Arte Premio Michetti di Francavilla a Mare e nel ’55 e nel ’56 è presente alla I e alla II Mostra d’Arte Nazionale Contemporanea di Bologna. Nel 1957 partecipa al Premio Scipione di Macerata ed espone per la seconda volta alla Saletta con una personale presentata da Sandro Bergonzoni. Nel 1960 Trevisi è invitato da Enrichetta Cecchi alla Galleria Bergamini di Milano. Sempre Enrichetta Cecchi poi organizzerà l’anno successivo un’importante personale dell’artista presso il Palazzo dei Musei di Modena.
Nel 1963 l’Amministrazione Comunale di Modena l’invita a partecipare alla Mostra Collettiva di Arte Contemporanea organizzata dalla città emiliana a Novi Sad (ex Jugoslavia). Da questo momento in poi le partecipazioni di Trevisi a manifestazioni artistiche diventano sempre più rare. Espone nel ’64 due volte a Carpi e nel 1970 nuovamente a Milano alla Galleria delle Colonne e a Timisoara in Romania.
Nel 1974 lascia l’insegnamento per dedicarsi solo alla pittura e a partire dal 1979 sperimenta anche la tecnica dell’incisione. Nello stesso anno, infatti, presenta presso la Stamperia d’Arte ‘Il Cerchio’ di Modena una serie d’incisioni intitolata Maschere italiane.
Nel 1985 si tiene l’ultima personale presso il Centro Studi ‘L. A. Muratori’.
Colpito da una grave crisi respiratoria, nel 1997 muore a Modena.

Riferimenti bibliografici: M., Agli Amici dell’Arte…1948; Mostra dei pittori…1948; Vaccari Giglioli 1952; Bergonzoni 1957; Cecchi 1960; Cecchi 1961; Spattini, Trevisi, Venturelli…1967; Veronesi 1967; Bonvicini 1970; Enzo Trevisi 1974; Bertoni 1992; Martinelli Braglia 1997; Teodoro in Raimondi – Zanfi 1999; Fuoco, Enzo Trevisi… 2001.

(Giuseppe Virelli, 2008)