Modena, 1876 – 1945
Augusto Valli nasce a Modena il 22 maggio del 1867 da Floriano, calzolaio, e da Enrica Roncaglia, massaia (Modena, Archivio Storico del Comune, Registro nati 1867, n. 844). Iscritto nel 1879 al Regio Istituto di Belle Arti, frequenta il Corso Comune fino al 1881-1882 e il Corso Speciale di Pittura dal 1882 al 1884, ove segue i corsi di figura e ornato tenuti da Antonio Simonazzi e da Ferdinando Manzini.
Nel brillante iter formativo cadenzato da diversi riconoscimenti che gli valsero la commissione di parte del corredo illustrativo per il volume che Adolfo Venturi dedicò alla Galleria Estense, si avverte l’influsso di quelle istanze veriste che erano presenti nella pittura modenese a partire dagli anni settanta dell’Ottocento.
Accanto ai già citati Simonazzi e Manzini, dai quali Valli assorbe rispettivamente l’interesse per il vero e per tematiche esotiche e l’impostazione scenografica, l’artista volge il proprio sguardo agli esempi offerti, in particolare, da Giovanni Muzzioli e Gaetano Bellei, come rivela il Ritratto di vecchio con fazzoletto giallo del 1883 (Modena, collezione privata).
Al termine degli studi, nel 1885, appena diciottenne, Valli parte per l’Africa in compagnia dell’amico pittore Ferdinando Cavicchioli. Il breve soggiorno, al quale ne seguiranno altri tre, darà il via alla cosiddetta produzione africanista, costituita da un numero cospicuo di schizzi a matita e bozzetti ad olio su piccole tavolette di legno. Su di esse Valli annota impressioni di paesaggi, tipi e costumi di una terra lontana, ma anche episodi che vedono coinvolte le truppe italiane e che faranno di Valli uno dei maggiori rappresentanti della pittura coloniale.
Di rientro in Italia nel 1885 ottiene il permesso di fare parte della Spedizione Commerciale Italiana per l’esplorazione dell’Harar, e nel 1886 riparte per l’Africa. Rientrato in Italia nel 1888 vince il Concorso Poletti con il dipinto Vittorio Amedeo fa a pezzi il collare dell’Annunziata e lo spartisce fra i contadini-anno 1691 (Modena, Museo Civico d’Arte). Recatosi a Roma, come prevedeva il Pensionato e dove soggiornerà fino al 1890, Valli esegue le tele La sala dei tessuti Gandini all’Esposizione Nazionale di Roma (Modena, Museo Civico d’Arte) e La battaglia di Dogali, esposte alle mostre promosse dalla Società d’Incoraggiamento di Modena nel 1889 e nel 1890.
Nel 1889 partecipa all’Esposizione Internazionale di Belle Arti di Roma e presenta a Modena il primo elaborato previsto dal pensionato Poletti: la copia del dipinto di Tiziano, Ritratto di principessa della corte di Ferrara. Prende parte, inoltre, all’Esposizione artistica industriale dove i dipinti raffiguranti un Araldo e un’Indiana vengono assegnati a Matteo Campori. Nel 1890 Valli si reca per la terza volta in Africa e dopo qualche mese ottiene la sospensione del Pensionato Poletti. Giunto a Addis-Abeba esegue due ritratti dell’imperatore Menelik II e il dipinto Due prigionieri Galla tradotti davanti a Ras Makonen che presenterà a Modena nel 1892 come secondo elaborato del Pensionato Poletti. Nel frattempo la tela Il Transito di san Giuseppe, eseguita a Roma, viene esposta al Reale Istituto di Belle Arti di Modena e collocata nella parrocchiale di San Giovanni Battista a Spilamberto, ove a partire dal 1894 e fino al 1915 l’artista sarà impegnato, anche se non in modo continuativo, a una serie di importanti interventi pittorici.
Rientrato in Italia, Valli nel 1892 partecipa all’Esposizione artistica industriale del IX triennio con il Ritratto del Generale Massimiliano Menotti; mentre nel 1893 presenta il terzo elaborato del pensionato Poletti, il dipinto d’invenzione Semiramide morente sulla tomba di Nino (Modena, Museo Civico d’Arte). Di quest’anno è anche il dipinto raffigurante I campi coltivati sotto la foresta di Fekeriè-Ghemme (Raccolta Assicoop Modena – Unipol) che testimonia come l’artista continuasse a sviluppare i soggetti africani anche in Italia, attingendo a quegli “appunti di viaggio” costituiti da disegni, bozzetti e fotografie.
Nel 1894 Valli presenta l’ultima delle quattro prove previste dal pensionato Poletti, la copia della Venere di Tiziano. Alla prima metà degli anni novanta può essere invece riferito Il ritratto del signor Vincenzi (Modena, Raccolta d’Arte della Provincia). Nel 1899 Valli e il coetaneo Evaristo Cappelli partecipano con alcune grandi composizioni a pastello al concorso indetto dal Municipio di Modena per la decorazione ad affresco dell’atrio della Galleria Poletti, vinto, dopo un rinvio, nel 1900 da Umberto Ruini. I due artisti si presentarono con una delle prove, l’Apoteosi dell’Arte, all’Esposizione della Società di Incoraggiamento del 1901.
In questi anni, a cavallo quindi dei due secoli, si registra soprattutto nell’attività grafica di Valli la vicinanza ad un certo gusto liberty non lontano dagli esempi di Leonardo Bistolfi, che sfocerà in risultati che sembrano riecheggiare, anche se in modo rigido, gli esiti del divisionismo italiano.
Nel 1903 Valli partecipa all’Esposizione Internazionale di Belle Arti di Roma con la serie dei Ricordi africani (Modena, Museo Civico d’Arte).
Tra il 1904 e il 1906 si colloca il quarto e ultimo viaggio dell’artista in Africa dove esegue le tele La preghiera del Ramadan e il Libro di Maria (processione di Addis Abeba) acquistate dal Governatore Ferdinando Martini per decorare alcune sale del Palazzo del Governo di Asmara (ASMC, Atti, 1914, n. 19).
I primi due decenni del secolo vedono la partecipazione, anche se sporadica, di Valli alle mostre locali e a quelle di ambito nazionale organizzate a Torino (1911), Milano, Roma, Bologna e Genova. Nel 1914 il Museo Civico di Modena acquista i Ricordi eritrei grazie al contributo del Ministero della Pubblica Istruzione: 158 pezzi tra disegni, schizzi e bozzetti (AMCMo, Atti, 1914, n. 19). Dal 1915 fino agli anni trenta Valli partecipa sporadicamente alle rassegne espositive di Modena. Dal 1927 al 1930 l’artista restaura alcuni dipinti di arte antica e moderna per il Museo Civico di Modena. Nel quarto decennio del secolo si susseguono importati occasioni espositive attorno alle quali si registra un’interessante successo di critica. Nel 1931 partecipa con Ricordi eritrei alla prima mostra d’arte coloniale di Roma. È di quest’anno, inoltre, la proposta di Matteo Campori di candidare Valli alla carica di ispettore responsabile della Galleria Poletti in sostituzione di Achille Boschi, deceduto, e di Eugenio Zampighi residente a Firenze. Nel 1936 Valli viene colpito da una grave malattia alle articolazioni delle mani che gli impedirà di dipingere. Nel 1937 il Comitato per le onoranze al pittore allestisce una sua personale presso il Museo Coloniale di Roma. All’artista inoltre viene conferita una medaglia d’argento dalla Regia Società Geografica. Per iniziativa del Comitato, nel 1942 viene allestita in una sala del G.U.F. la prima mostra personale a Modena ove viene esposta parte della produzione africanista di Valli. L’artista si spegne a Modena il 28 maggio del 1945.
Riferimenti bibliografici: T., All’esposizione…25 aprile 1889; Esposizione dei lavori…1889; R. Istituto…1890; Esposizione di Belle Arti…1890; Esposizione dei lavori…1892; Il nostro Valli…1903; XXV Annuale…1929; Augusto Valli 1937; Castrati 1942; Nannini 1946; Nannini 1950; Guandalini, Pittori…1966; Pagella 1989; Piccinini – Rivi 2001.
(Cristina Stefani, 2008)