ZANFROGNINI GHIGO

San Prospero (Modena) , 1913 – Modena, 1995

Allievo di Arcangelo Salvarani nei corsi all’Istituto d’Arte Venturi di Modena, nel 1933 ottiene il Premio Magnanini e invia alla Società d’Incoraggiamento per l’esposizione del XXIII triennio il dipinto a olio su tavola La Governante.
Dalla metà degli anni quaranta Zanfrognini espone con assiduità. Nella primavera del 1945 (13 – 21 giugno) tiene la prima personale, una mostra di acquerelli alla Galleria Modernissima di Corso Duomo a Modena, in ottobre partecipa alla XXVII Mostra Triennale della Società d’Incoraggiamento e in dicembre alla Mostra dell’Autoritratto.
Nel 1946 è alla mostra nazionale d’arte contemporanea organizzata nel Palazzo Ducale di Modena.
Agli inizi della carriera l’artista eseguiva soprattutto paesaggi e nature morte su carta sfruttando le potenzialità luministiche dell’acquerello, attento alla resa dei valori ottici della luce e dell’atmosfera, nel solco del maestro Salvarani. Alla metà degli anni quaranta l’amicizia con Pompeo Vecchiati e Marino Quartieri culmina nel progetto di un soggiorno di studio a Parigi in compagnia anche del caricaturista Giacomo Montagnani. Esiti immediati di quel soggiorno sono vedute a acquerello come Rue de l’Ancienne Comédie-Paris, esposta in dicembre alla mostra collettiva ‘Amici dell’Arte’ alla Saletta del Caffè Nazionale. Ma il contatto con Parigi, teatro delle avanguardie pittoriche di inizio secolo, ha su Zanfrognini un effetto più decisivo. Prima di tutto, intensifica le ricerche sul colore scegliendo una tavolozza dalle gamme quasi monocrome che Else Totti sulle pagine della Gazzetta di Modena definisce ‘stagione verde’ (Place Pigalle, 1948, Modena Galleria Civica). Poi si dedica a una sempre più acuta semplificazione delle forme e dei volumi, che culmina in opere come Natura morta (Modena, Raccolta d’Arte della Provincia) che nel 1948 guadagna l’ammissione alla XXIV Biennale di Venezia. Dopo l’episodio di Venezia e la presenza nel 1957 alla XX Biennale Nazionale di Milano (Natura Morta con piramide e pesce), la carriera di Zanfrognini si gioca tutta sul piano regionale. Tra il 26 febbraio e il 6 marzo 1949 tiene una personale alla Saletta degli Amici dell’Arte, nel Caffè Nazionale in via Emilia a Modena. Nel 1950 partecipa alla XXVIII mostra della Società d’Incoraggiamento con i dipinti a olio Estate, Paesaggio, Il sentiero, Natura morta, Officina del gas. Nel 1952 esegue Composizione per vetrata, ora nella Raccolta d’Arte della Provincia di Modena. Nel 1956 vince ex aequo con Tino Pelloni e Tato Bartolucci il Premio Roncaglia con Vecchie case, proprietà del Comune di San Felice sul Panaro. Nel 1962, nel 1963 e ancora nel 1964 collabora alle illustrazioni dei tre numeri dell’almanacco artistico L’arcitrivella. Strenna modenese a cura della Società d’Incoraggiamento, di cui Zanfrognini è anche consigliere per il due trienni dal 1960 al 1965.
Fin dagli anni cinquanta e sessanta Zanfrognini sperimenta tecniche differenti, come in Fetta di cocomero (1960, Modena, Raccolta d’Arte della Provincia), dove stende il colore sulla tela servendosi di spatole; negli anni successivi approfondisce invece lo studio sui mezzi espressivi lavorando con collage e tecniche polimateriche. Dal 14 al 29 novembre 1970 espone Oggetti sulla tavola alla mostra Farini 23, l’ultima organizzata dalla Società d’Incoraggiamento (LPMo, Soc.Inc, 1970, Farini 23). Negli anni settanta e più ancora negli anni ottanta e novanta l’arte di Zanfrognini elabora i modelli delle avanguardie storiche, soprattutto il futurismo e il cubismo, con esiti ormai sempre più astratti come Bianco e Nero del 1977 e Onde sonore del 1980, conservati nella Raccolta del Disegno Contemporaneo nella Galleria Civica di Modena. Dal 1986 la sua attività artistica è stata curata dalla galleria modenese Centro d’arte Alfred Stieglitz.
Muore a Modena nel 1995. Il fratello Tullo nel 1997 dona alla Raccolta d’Arte della Provincia una cospicua serie di opere dell’artista.

Riferimenti bibliografici: Cambi, Prima visita…1945; Alla Società d’Incoraggiamento…1945; I modenesi si affermano…1948; Pittori modenesi…1948; Nava 1949; Melli 1949; Alla Saletta…1949; Notiziario…1950; Totti, Colloqui modenesi. Ghigo Zanfrognini…1950; XXVIII Triennale…1950; Rassegna d’opere d’arte… 1950; L’arcitrivella…1962; Bergonzoni 1967; Il premio Aldo Roncaglia…1981, p. 9; Ardissone 1992; Fuoco 1993, p. 106; Raccolta del disegno contemporaneo…1994, p. 232; Martinelli Braglia 1995, pp. 8-10; Martinelli Braglia, Ottocento e Novecento… 1997, pp. 162-167, 241, 249.

(Elisa Montecchi, 2008)