
Cesare Laurenti
Studio di testa (motivo elegiaco)
1899
Olio su cartone, cm 57 x 95
In basso, a destra: “C laurenti 1899”
Bibliografia: M. Morasso, Artisti contemporanei: Cesare Laurenti, in “Emporium”, Gennaio 1902, vol. XV, nr. 85, p. 13 (ill.), 14; C. Beltrami, Cesare Laurenti: dalla pittura di genere all’idea, in Cesare Laurenti (1854-1936), a cura di C. Beltrami, Quinto di Treviso 2010, p. 14 (ill., foto d’epoca)
Provenienza: Roma, Galleria Berardi
Inv. n. 788
Tra le mezze figure emblematiche di carattere simbolico e sentimentale, spicca il ritrovato Studio di testa: motivo elegiaco, finora noto nelle fotografie d’epoca e in una seconda versione a pastello dedicata al critico Ugo Ojetti (collezione privata). Secondo la sua tradizione collezionistica, il dipinto era stato esposto fuori catalogo alla Biennale di Venezia del 1895 e risulta poi pubblicato da Mario Morasso nel 1902 nel saggio monografico su “Emporium”. L’opera interpreta pienamente la poetica simbolista dell’autore a queste date, attraverso una iconica sintesi figurativa ed espressiva. Il profilo femminile, di suggestione preraffaellita, si staglia contro uno scarno paesaggio all’imbrunire, reclinata su se stessa. In ciò esprime il disagio esistenziale, la desolazione, in definitiva la condizione dell’uomo moderno. Morasso così descriveva il “Motivo elegiaco, in cui la mestizia diviene disperazione, in cui la disperazione ha devastato e incurvato l’essere umano; colei che fu vinta ed orbata si piega verso terra e la capellatura s’inclina pesante, come un denso fascio di lacrime, come il fascio delle sventure”. La tecnica pittorica sperimentale è condotta sulla spessa preparazione attraverso pennellate materiche e filamentose, che tuttavia superano la tradizione recente del “colore diviso”, da Segantini a Previati.
Stefano Grandesso