2008 Restauro di sei dipinti del Museo Civico d’Arte di Modena

A seguito del progetto di collaborazione con il Museo Civico d’Arte di Modena, Assicoop Modena spa è intervenuta in qualità di sponsor per il restauro di sei dipinti di proprietà del Comune, parte della Galleria Poletti. Le opere, studiate dai ricercatori del museo, sono state restaurate da Cristina Russo Verbini, e poi esposte presso i locali del Foro Boario nella primavera del 2008, in concomitanza con l’esposizione delle opere della Raccolta Assicoop Modena.

Una collaborazione preziosa

Il Museo Civico d’Arte di Modena possiede un ricco patrimonio di opere d’arte di produzione locale dei secoli XIX e XX, tra le quali figurano circa cinquecento dipinti. Un nucleo importante è costituito dalle opere acquisite attraverso il Premio Poletti, bandito dal Comune di Modena tra il 1871 e il 1943 in ottemperanza alle disposizioni testamentarie dell’architetto modenese Luigi Poletti (1792-1869). Le opere premiate e i saggi del pensionato prodotte dai giovani artisti modenesi vincitori del premio furono poi esposte nell’omonima Galleria, inaugurata nel 1904 in locali parzialmente coincidenti con quelli oggi occupati dalla Biblioteca Poletti e smantellata nel corso degli anni cinquanta.

Sul finite degli anni ottanta, in mancanza di spazi espositivi adeguati da destinare all’esposizione delle raccolte dell’otto e novecento, il Museo Civico d’Arte ha comunque avviato un programma di recupero e valorizzazione di questo importante patrimonio, che si è concretizzato in ricerche, esposizioni temporanee, pubblicazioni e nella parziale riesposizione al pubblico dei dipinti Poletti nell’atrio dell’omonima biblioteca, dove sono visibili le copie da grandi maestri del passato, e nelle sale storiche del Palazzo Comunale, che ospitano una selezione di prove di concorso e di pensionato realizzate da artisti quali Muzzioli, Zampighi e Valli.

Grande importanza assume dunque la sinergia recentemente creatasi con Assicoop Modena – Unipol Assicurazioni, azienda che ha saputo strutturare la propria attività collezionistica come forma di sostegno alle esigenze culturali della collettività, affiancandosi agli enti deputati alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio artistico modenese dei secoli XIX e XX. La collaborazione riguarda sia la promozione di un programma culturale di qualità teso alla valorizzazione e alla fruizione delle rispettive raccolte d’arte che il sostegno alle politiche di recupero e di acquisizione, con l’occhio rivolto alla destinazione sociale e alla fruizione collettiva dei beni. Lo testimonia concretamente anche la piccola mostra Per una galleria ritrovata, dedicata al restauro di alcune opere della Galleria Poletti e allestita nell’ampia sede espositiva del Foro Boario a fianco dell’esposizione temporanea della raccolta Assicoop realizzata in occasione dell’uscita del catalogo. Le opere, restaurate grazie al contributo di Assicoop, sono state identificate nei depositi museali nel corso delle ricerche condotte in vista della pubblicazione da un gruppo di giovani ricercatori coordinato dal Museo Civico d’Arte, che ha collaborato alla realizzazione del catalogo volume avviando parallelamente la fase preliminare di studio finalizzata alla pubblicazione del catalogo della civica raccolta di dipinti moderni.

Francesca Piccinini
Direttrice Museo Civico d’Arte

Notizie sui dipinti “ritrovati”

Il recupero e la valorizzazione dei dipinti presentati in questa occasione è stato possibile grazie alla revisione sistematica dei vecchi inventari, parziali e spesso approssimativi, condotta nell’ambito del più vasto progetto di ricerca sull’arte modenese dei secoli XIX e XX coordinato dal Museo Civico d’Arte.

Il Ritratto di uomo con guanto, copia da Tiziano, che un vecchio inventario della Galleria Poletti assegnava ad Armando Vandelli, deve essere invece ricondotto alla prima produzione di Giovanni Muzzioli, il quale lo realizzò nel 1876 come saggio per il IV anno di pensionato. Il quadro suscitò la reazione negativa della commissione giudicante che riteneva il ritratto un genere non adatto a soddisfare le esigenze poste dal regolamento. Questo prevedeva infatti che il pensionato terminasse con la copia di un “quadro classico di scuola fiorentina o veneta”, con ciò intendendo la riproduzione di un quadro di storia, il genere più eletto nella gerarchia della pittura d’Accademia. L’opera di Muzzioli fu tuttavia accettata. Nel 1926 il quadro risultava già in pessime condizioni con parte della tela marcita e un vasto distacco di pellicola pittorica, al quale tentò di porre rimedio l’intervento di rifoderatura e restauro pittorico eseguiti dal pittore Achille Boschi.

Meno chiara la vicenda delle altre cinque tele, anch’esse provenienti dalla Galleria Poletti, come testimoniano i cartellini apposti sul retro e la presenza di alcuni di questi ritratti su un parziale inventario del 1960. Nonostante la presenza della firma, resa meno leggibile dalla patina di sporco depositatasi, i due ritratti ricondotti ad Adeodato Malatesta e al figlio Narciso figuravano ancora come opera di autore anonimo nell’ inventario del Museo Civico d’Arte. Il Ritratto di signora con cuffia e il Ritratto di anziano seduto sono invece attribuibili ad Antonio Simonazzi per la vicinanza stilistica con l’altro suo dipinto, firmato, presenta in mostra. Le caratteristiche fisionomiche comuni, le dimensioni analoghe e un’identica cornice fanno ritenere che possa trattarsi di membri di una stessa famiglia, i cui ritratti siano poi confluiti nelle collezioni pubbliche. L’assoluta mancanza di dati documentari ha tuttavia finora impedito il riconoscimento dei cinque personaggi qui rappresentati. Lo stato di degrado che le tele presentavano ha cause antiche, dal momento che i danni sui quali è intervenuto l’attento restauro di Cristina Verbini, appaiono già registrati nel citato elenco del 1960. Tale situazione è da imputare alle vicende occorse alla Galleria Poletti all’indomani della chiusura definitiva al pubblico. Nell’immediato dopoguerra l’impossibilità di ripristinare il concorso artistico aveva inciso negativamente sulla fortuna della Galleria. Questa situazione peggiorò sensibilmente nel corso degli anni Cinquanta, quando le pressanti esigenze di spazio per la nuova Sala di Cultura costrinsero al ricovero delle opere in locali inadatti a una corretta conservazione. Questa situazione perdurò fino al 1970, anno in cui la direzione del Museo Civico d’Arte decise il trasferimento delle opere sopravvissute in nuovi depositi, avviando poi alla fine degli anni ottanta una campagna di progressivo recupero del patrimonio artistico della Galleria Poletti.

Tomas Fiorini
Ricercatore Museo Civico d’arte

Note sul restauro

La finalità principale di questo restauro, svolto nel rispetto della valenza estetica e storica delle opere, è stata quella di rendere di nuovo fruibili i sei dipinti, tutti in precarie condizioni conservative. I criteri che hanno guidato l’ intervento sono stati quello della gradualità e della differenziazione: il recupero si è concretizzato in momenti operativi che hanno tenuto conto delle reali esigenze di ogni singola opera, evidentemente diverse fra loro, e si sono sviluppati con modalità differenti a seconda dei risultati via via ottenuti.

Deformazioni e lacerazioni della tela, cadute degli strati pittorici, problemi di adesione-coesione dei materiali, erano i principali fattori che rendevano precario lo stato di conservazione, mentre sudiciume, vernici ingiallite o macchiate, stuccature e ridipinture inadeguate ne alteravano la leggibilità. La pulitura è stata attuata con modalità critiche per ogni opera: preceduta dove necessario da un pre-consolidamento, ha comportato in alcuni casi la semplice asportazione del sudiciume di deposito mediante un tensioattivo, in altri la rimozione della vernice quando si presentava fortemente ingiallita o macchiata. Il dipinto di Giovanni Muzzioli, reduce da precedenti restauri evidentemente poco efficaci, è stato oggetto di una pulitura più complessa, necessaria per rimuovere ridipinture e stuccature debordanti; l’opera rimane comunque piuttosto scura perché il pittore guardò l’originale di Tiziano già annerito dal tempo.

Il consolidamento, eseguito per tutti i dipinti, escluso il Narciso Malatesta che non mostrava problemi di adesione-coesione tali da giustificarlo, è stato attuato con resine sintetiche termoplastiche, scelte per le loro caratteristiche di elasticità, trasparenza e durata. Le lacerazioni e le lacune della tela presenti nell’Adeodato Malatesta e nel “ritratto di donna con cuffia” di Antonio Simonazzi sono state risarcite medianti innesti e suture.

Valutata la resistenza della tela alla trazione, è stata attuata la foderature perimetrale per tutte le opere; solamente l’Adeodato Malatesta ha richiesto, per la fragilità della tela, la foderatura totale. Per il Muzzioli, già foderato, l’intervento si è limitato ad un incollaggio parziale con foderatura perimetrale.

La reintegrazione della preparazione in corrispondenza delle lacune è stata attuata ad imitazione astratta della superficie originale.

Il momento conclusivo del restauro, quello della reintegrazione cromatica, ha avuto l’obiettivo di restituire una corretta leggibilità all’immagine dipinta, creando un nuovo equilibrio che tenesse presente la situazione esistente e conservasse le caratteristiche aggiunte dal trascorrere del tempo. Le lacune sono state colmate con tecnica riconoscibile e i disturbi ancora presenti come macchie e schizzi, sono stati abbassati di tonalità.

Cristina Russo Verbini
Restauratrice

Fotografie:

6 immagini dei dipinti dopo il restauro….. e alcuni particolari:

part. Del Muzzioli : n. 4890, (4745)

part. A. Malatesta : n. 4729, (4927)

part. Donna con cuffia Simonazzi: n. 4699, 4905

Didascalie:

Giovanni Muzzioli (1854-1894), Ritratto maschile (copia da Tiziano), 1876

olio su tela, cm 112 x 93

Modena, Museo Civico d’Arte

Adeodato Malatesta (1806-1891), Ritratto maschile, 18…

olio su tela, cm 95 x 69

Modena, Museo Civico d’Arte

Narciso Malatesta (1834-1896), Ritratto maschile

olio su tela, cm ……

Modena, Museo Civico d’Arte

Antonio Simonazzi (1824-1908), Ritratto maschile

olio su tela, cm 92,5 x 74,5

Modena, Museo Civico d’Arte

Antonio Simonazzi (1824-1908), Ritratto maschile

olio su tela, cm 91 x 73

Modena, Museo Civico d’Arte

Antonio Simonazzi (1824-1908), Ritratto di signora con cuffia

olio su tela, cm ………

Modena, Museo Civico d’Arte