Note di restauro
Il restauro non è mai un lavoro di routine; anche se ogni intervento segue principi e linee metodologiche simili, l’unicità dell’opera d’arte e il diverso modo di manifestarsi del degrado rendono ogni intervento di restauro un’esperienza sempre diversa e specifica.
L’intervento sulla Madonna con bambino ha rappresentato un caso particolarmente interessante nonché problematico perché fin dall’inizio è risultato evidente, per la presenza di alcune incongruenze stilistiche, un esteso intervento di ridipintura, novecentesca. Questa situazione ha reso necessario un approfondimento di indagini preliminari, proseguite con l’esecuzione di micro tasselli che hanno confermato la presenza di un film pittorico sottostante. Mano a mano che si procedeva nella pulitura (a bisturi e con solventi ), un colore morbido e luminoso andava a sostituire uno strato materico e stropicciato e, al termine, veniva alla luce una delicata opera del Malatesta, uguale come soggetto ma molto diversa come impostazione stilistica. La rimozione delle ridipinture ha reso visibili particolari prima nascosti (come il piede sinistro della Madonna, il sottogola del suo velo, gli occhi dolcissimi del Bambino) oltre purtroppo ad abrasioni diffuse e a diverse lacune. L’intervento, dopo la rimozione delle ridipinture, è continuato con il consolidamento, la stuccatura e la reintegrazione cromatica che ha ricucito il tessuto pittorico. Una curiosità: il dipinto, che prima del restauro aveva due firme, al termine ne aveva una sola, autentica, sul muro alle spalle della Madonna mentre l’altra, sulla roccia, era scomparsa insieme a parte della roccia stessa, frutto di un’ampia ridipintura. (Cristina Verbini e Maria Giovanni Luppi, 2013)
Note di conservazione: l’opera, acquisita in uno stato di conservazione mediocre, presentava diffuse ridipinture (solo in parte rimosse nel recente restauro) e parti nell’incarnato con evidenti svelature.
(Luciano Rivi, 2013)